Formula 1 Germania, analisi: la Ferrari elettrizza le qualifiche

Formula 1 Germania, analisi: la Ferrari elettrizza le qualifiche© sutton-images.com
Le nuove MGU-K spingono alla pole position e mettono pressione agli avversari: Hamilton infrange le sue speranze contro il cordolo di curva 1

Maurizio Voltini

21.07.2018 18:10

Certi giochini psicologici, certe insinuazioni ci stanno tutte quando la lotta per il Mondiale è sul filo del rasoio. Ma quando dal team Mercedes hanno cominciato a far trapelare certe insinuazioni sull'improvviso aumento della velocità delle Ferrari sul dritto riscontrato a Hockenheim, in realtà hanno semplicemente evidenziato il passo avanti fatto dalla power unit modenese con l'adozione delle nuove MGU-K. Queste sono state montate su tutte le monoposto motorizzate Ferrari - e non si può certo dire che Haas e Sauber siano andate male finora - e sulla SF71H sono state associate pure al nuovo pacco batterie.

Naturalmente le prestazioni attuali della Ferrari non dipendono tutte da questo solo fattore, ma il nuovo "boost elettrico" ha comunque dato la spinta verso la 55esima pole in carriera di Sebastian Vettel. Il tedesco ha conquistato "in casa" (sembra il nuovo tormentone dalla F1…) la partenza al palo con un eccellente giro che gli ha permesso di scavalcare per 2 decimi l'unica Mercedes rimasta in gioco, quella di Valtteri Bottas, che pure aveva fatto un bel giro. Una scivolata di troppo ha invece compromesso la prestazione di Kimi Raikkonen in Q3: il gap di 0"131 dal connazionale lo obbliga a partire in seconda fila a fianco di un Max Verstappen dal quale ci si aspettava ben di più dopo gli sprazzi nelle prove libere.

Fuori dai giochi Daniel Ricciardo e soprattutto Lewis Hamilton: per l'australiano si è trattato semplicemente di risparmiare gomme rinunciando a girare in Q2, date le penalità (per sostituzione di MGU-K, batterie e centralina) che lo faranno partire in coda in ogni caso. Per l'inglese è stata invece un'ingenuità, un'evitabile esagerazione in curva 1 dove ha affrontato troppo pesantemente il cordolo al rientro una volta finito troppo largo: la macchina è saltata un paio di volte, subendo pesanti danni nella parte inferiore che hanno causato più avanti una perdita di pressione che ha compromesso l'uso del cambio. Da Mercedes è arrivata l'indicazione che ciò fosse stato determinato da un primo effetto idraulico sul servosterzo alla prima scordolata "normale" (qui i piloti usano molto lo spazio a disposizione, specie in qualifica) e questo avrebbe causato la seconda botta con i salti e tutto il resto. Una spiegazione che in realtà non chiarisce tutti i dubbi (dunque una scordolata "semplice" avrebbe rotto il sistema?) e che sembra più la ricerca di una giustificazione che alleggerisca certe pressioni su squadra e pilota. Di fatto il risultato è un 14° posto al via, sempre che non si preferisca qualche strategia alternativa partendo dalla pitlane (e potendo così effettuare variazioni e sostituzioni).

Tutte queste vicissitudini hanno fatto sì che agli "altri" si sia resa disponibile la terza fila di partenza. Una fila che la Haas conquista quasi di prepotenza, nonostante una piccola disattenzione di Romain Grosjean nel momento decisivo, mentre Kevin Magnussen non perdona nemmeno stavolta. Ora resta da calcolare la dose di tranquillanti da somministrare ai due prima del GP, per evitare "suicidi" nel tentativo di stare l'uno davanti all'altro (come hanno provato a fare a Silverstone). Mentre la fila appena dopo è monopolizzata dalle Renault di Nico Hulkenberg e Carlos Sainz, apparse però meno efficaci (sull'ordine dei 3 decimi al giro) delle monoposto italoamericane.

Ancora una volta Charles Leclerc si mette in evidenza entrando nuovamente in Q3 e confermando al tempo stesso i progressi della Sauber, testimoniati pure da Marcus Ericsson nonostante l'errore in Q2 che l'ha attardato e ha causato la bandiera rossa per poter ripulire la pista dalla ghiaia lasciata al rientro. Insomma, anche il team marchiato Alfa Romeo ha beneficiato delle novità elettriche alla PU Ferrari, e non è un caso che la squadra svizzera sia ora una di quelle tenute in considerazione nei movimenti di mercato. Peccato solo, da un certo punto di vista, che abbiano già dichiarato che si stanno già concentrando sulla vettura dell'anno prossimo e quindi non siano previsti ulteriori aggiornamenti in questa stagione.

Risultati ambigui per le altre squadre. La Force India almeno ha Sergio Perez in top ten dopo che Esteban Ocon ha mancato di poco l'accesso in Q2. La Williams almeno stavolta controbilancia il 19° di Lance Stroll con il 12° brillantemente ottenuto da Sergey Sirotkin. In McLaren l'11° tempo di Fernando Alonso non è supportato da un analogo risultato di Stoffel Vandoorne (20°) con i tecnici che in questo weekend hanno perso del tutto la bussola nel cercare di capire cosa non vada sulla macchina del belga. Alla fine chi ha deluso di più come squadra è così la Toro Rosso, che si ritrova indietro sia con Pierre Gasly che con Brendon Hartley. Per loro non resta che sperare in un miglior risultato in gara. Per la quale però al momento non si prospettano situazioni "variabili" che potrebbero aiutare, come la pioggia, dato che le ultime previsioni danno semplicemente nuvoloso.


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