Formula 1 Belgio: il punto sugli incidenti, da Hulkenberg a Bottas

Formula 1 Belgio: il punto sugli incidenti, da Hulkenberg a Bottas© sutton-images.com

Il weekend di Spa-Francorchamps è stato caratterizzato da un paio di episodi decisamente pericolosi, anche se tutto è andato bene

Maurizio Voltini

27.08.2018 00:43

Che il weekend di Spa fosse difficile per lui, Nico Hulkenberg lo sapeva già dopo che svariate sostituzioni di componenti motoristici (il turbo addirittura due volte) lo avevano condannato a partire dal fondo, guadagnando poi due posizioni solo per le ulteriori penalità a Carlos Sainz e Stoffel Vandoorne. Ma in gara è andata pure peggio del previsto, dato che non ha nemmeno passato la prima curva, in una carambola innescata da lui che così avrà ripercussioni anche nel prossimo GP a Monza, dove è stato condannato a partire arretrato di 10 piazze.

Cos'è successo esattamente? «Ho sbagliato a giudicare il punto di frenata», ha ammesso senza problemi il pilota tedesco anche ai commissari. In realtà, per quanto indubbiamente frenare prima sarebbe stato meglio, l'errore non è stato così tremendo quanto invece lo svilupparsi dell'incidente: arrivato alla staccata della Source dopo la partenza, Hulkenberg ha frenato nello stesso momento di Lance Stroll che stava affiancando. Solo che trovandosi con il carico alare disturbato dalla McLaren di Fernando Alonso che lo precedeva, e probabilmente anche valutando male le condizioni dei freni, il pilota della Renault ha bloccato pressoché immediatamente le ruote, allungando spaventosamente fin dall'inizio la frenata.

Nico ha anche avuto il tempo di provare a sterzare, ma a ruote inchiodate non è servito a nulla ed è andato a tamponare con violenza la monoposto di Alonso, che a sua volta è decollata su quella di Charles Leclerc, scavalcata in modo da far considerare molto positivamente la presenza dell'halo. «Ha giocato a bowling con noi», ha commentato poi Fernando, e in effetti l'effetto non è stato molto dissimile perché la McLaren ricadendo è andata a strappare l'ala posteriore della Red Bull di Daniel Ricciardo che a sua volta è finito a incocciare nella Ferrari di Kimi Raikkonen, tagliandogli la gomma posteriore destra con l'ala davanti. Insomma, gara subito rovinata a cinque piloti, Hulkenberg compreso.

È interessante notare che nella sanzione i commissari (fra i quali Mika Salo) abbiano fatto riferimento all'incidente sempre a Spa che vide protagonista Romain Grosjean nel 2012, visto che lo sviluppo è stato molto simile. Va detto che la dinamica di innesco è stata però abbastanza differente - Grosjean tagliò quasi completamente la pista da un lato all'altro e si urtò con Lewis Hamilton ben prima della staccata - ma soprattutto a portare alla sospensione di una gara del francese fu il fatto che lo si riteneva recidivo in quanto coinvolto in altri incidenti nei GP precedenti. Oggi però un simile ragionamento non ha più ragion d'essere, perché successivamente all'episodio di 6 anni fa venne introdotto il sistema "a punti", studiato per punire chi causava troppo frequentemente incidenti anche di gravità limitata. Peraltro non si può certo dire che Hulkenberg sia un pilota "falloso" o sempre nei mucchi, almeno non più di quanto possa capitare per il fatto stesso di essere nel mezzo dello schieramento.

Ora la sospensione avviene quando un pilota accumula 12 punti in 12 mesi, e così Hulkenberg è stato punito con 3 punti (ora ne ha 4) oltre che l'arretramento in griglia di 10 posti al prossimo GP di Monza. Ai più la sanzione è apparsa abbastanza equa e anche il pilota l'ha accettata di buon grado. Alonso non è stato d'accordo e avrebbe voluto qualcosa di più pesante, ma si può anche capire il suo stato d'animo dopo essere stato colpito e catapultato in aria in quel modo, oltretutto dopo che negli specchietti aveva avuto modo di vedere la Renault che si avvicinava come un proiettile a ruote fumanti fino a tamponarlo. Non è certo una bella sensazione.

Al via di Spa c'è stato però anche un altro tamponamento, meno notato perché con conseguenze di tutt'altra entità: anche Valtteri Bottas ha giudicato male il momento giusto per frenare, colto di sorpresa dalla staccata di Sergey Sirotkin che lo precedeva. Per questo incidente che ha avuto come danno giusto il musetto della Mercedes n.77, Bottas ha avuto una penalità di 5 secondi sul tempo di gara (che comunque non gli ha fatto perdere la quarta posizione finale) più 2 punti licenza.

Va tuttavia aggiunto un altro episodio decisamente più grave, in questo weekend, che ha visto colpevole sempre Valtteri: quando nelle prove libere del sabato ha letteralmente buttato fuori pista Stoffel Vandoorne a più di 300 orari. Il belga era lanciato in un giro veloce, cercando di stare in scia ad Alonso poco più avanti che aveva appena passato la Mercedes prima di Eau Rouge. In uscita dal Raidillon, Vandoorne ha affiancato sulla sinistra Bottas che però, in quella "piega" a destra che immette nel rettilineo vero e proprio di Kemmel, ha allargato sulla sinistra spingendo la McLaren nell'erba. Quando se n'è accorto, Valtteri ha sterzato a destra, ma ormai era troppo tardi: Stoffel ha perso il controllo riuscendo a malapena a fare in modo che, dopo aver attraversato la pista colpendo il guardrail dall'altra parte, la monoposto proseguisse dritta in testacoda bloccando completamente le ruote.

Fortunatamente il tutto si è risolto con danni riparabili alle ali anteriore e posteriore, ma poteva andare decisamente peggio. Stupisce quindi che i commissari abbiano giudicato l'episodio solo come "potenzialmente pericoloso" - cosa deve succedere perché sia "davvero pericoloso"? - e abbiano comminato un semplice richiamo ufficiale (o "reprimenda" se preferite) a Bottas, il primo della stagione. Come aggravante, va detto che il box Mercedes aveva avvertito il suo pilota dell'arrivo delle McLaren, con Valtteri che ha affermato di non aver proprio visto Vandoorne pensando quindi fosse più lontano. Mentre come attenuante c'è il fatto che in quella zona, tra curve, salite e scollinamenti, c'è effettivamente un solo punto dove Bottas avrebbe potuto inquadrare Vandoorne negli specchietti.

Tuttavia non possiamo ignorare come per un episodio molto simile, ma parecchio meno pericoloso, Vettel in Austria fosse stato penalizzato (3 posti in griglia che gli compromisero la gara) per non aver visto Sainz nei retrovisori; e non era nemmeno stato avvertito dai box. Stessa penalità anche per Carlos (GP Canada 2017) quando non vide Grosjean che, in zona morta degli specchietti, lo stava affiancando sulla destra: "Doveva immaginare che lì ci potesse essere qualcuno anche se non lo vedeva", la giustificazione dei commissari. Ma a quanto pare non vale sempre così…


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