Formula 1 Giappone, Vettel: Suzuka non è l'ultima spiaggia

Formula 1 Giappone, Vettel: Suzuka non è l'ultima spiaggia© sutton-images.com
Il ritorno su un circuito veloce, da aerodinamica e motore, per riscoprire la Ferrari vincente di Spa. Sebastian confida nella SF71H: "Abbiamo una macchina molto forte e solida"

Fabiano Polimeni

04.10.2018 09:07

Suzuka servirà a fugare i dubbi sorti in un settembre troppo negativo per essere vero. La Ferrari che vola a Spa-Francorchamps, un mese fa o poco più, sembra ricordo lontanissimo. La Ferrari che va forte a Monza ma soffre con le gomme in gara e soffre l’errore di Sebastian Vettel al primo giro, il prologo a due gare che, con un sano pizzico di realismo, affossano i sogni di titolo mondiale. Singapore e Sochi, al contrario, ripropongono una Mercedes spaziale. Adesso, il Gran Premio del Giappone, dovrà restituire quella Ferrari SF71H super sui circuiti più rapidi, da aerodinamica e telaio, da motore. 

Sebastian Vettel avvicina il week end dai meno 50 punti di ritardo da Lewis Hamilton e, al giovedì, commenta: Non mi piace l’approccio ora o mai più. Ci sono ancora 5 gare, il segreto è che dobbiamo cercare di attaccare e arrivare primi. Questa pista mi piace, è la mia preferita, mi diverto, voglio semplicemente guidare al meglio. È la mia pista preferita, lesensazioniche hai quando guidi sono le migliori di tutta la stagione, nei cambi di direzione. È una pista iconica, con la curva Spoon. Forse oggi la pista non è difficile come prima ma resta una grandissima pista”

Sarà fondamentale il risultato della qualifica per coltivare speranze di vittoria in gara. L’obiettivo minimo non può che essere la prima fila e le sensazioni della vigilia lasciano la fiducia che sia una prestazione alla portata, ancora, della Ferrari: “In una settimana può succedere di tutto. Questo circuito ci vede un po’ più favoriti e speriamo in un week end migliore della Russia. Stiamo cercando di settare la macchina al meglio, mantenere il ritmo e avvicinarci alla Mercedes”.

Sul week end insiste un rischio pioggia, proprio nella giornata di sabato, che viste le esibizioni recenti e lo storico di Lewis Hamilton in qualifiche bagnate, rappresenterebbe il peggiore tra gli scenari da augurarsi. La pensa diversamente, Seb: “Col bagnato faremo quel che potremo, non mi preoccupa correre su pista bagnata”.

Gli sviluppi introdotti in Russia, l’evoluzione dell’ala anteriore, sono parte di un programma di aggiornamenti continuo, affinamenti di gara in gara che portano Vettel a chiarire: Non penso che abbiamo perso alcuna direzione tecnica. Abbiamo compiuto dei progressi, c’è ancora molto lavoro, se guardiamo gli altri ci sono scuderie che hanno progredito di più altre meno. Abbiamo detto agli ingegneri che macchina vogliamo, può sempre migliorarsi.

Abbiamo una macchina molto forte e solida, le persone possono pensare che non sia stata al meglio in queste ultime gare. In qualifica non siamo stati davanti, in gara eravamo vicini alla testa in Russia e ci siamo stati per tutto l’anno. Qui la prestazione più o meno sarà la stessa, speriamo di non partire troppo indietro in griglia”.

L’importanza della qualifica è dettata anche dalla configurazione della pista di Suzuka. Immaginare di seguire da vicino, in gara, un’altra macchina, è lo scenario da evitare, di fatto insostenibile pensando allo stress subito dalle gomme sulle curve veloci e la perdita di carico aerodinamico. Porsi in testa per dettare il ritmo alla corsa, dev’essere l’imperativo del week end per puntare a vincere. Vettel torna sul confronto ravvicinato con Hamilton a Sochi e dice: “Devo dire che quando ci spingiamo in pista è sempre divertentissimo, lui magari si è divertito di più con il sorpasso. È molto difficile correre ruota a ruota, se si riesce a fare una gara del genere ci si diverte anche di più. A ogni modo mi sono divertito, non quanto lui, avrei voluto stargli attaccato nel finale di gara ma non l’ho potuto fare”.


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