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F1, Hamilton: scusa Stevenage

Dopo aver definito la città Natale come i bassifondi dai quali andar via, Lewis puntualizza e chiede scusa per le parole offensive pronunciate ai premi Spoty
F1, Hamilton: scusa Stevenage
© sutton-images.com

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

19 dic 2018 (Aggiornato alle 09:53)

Il ragazzo che ce l’ha fatta, ha inseguito il sogno e l’ha realizzato. Da Stevenage al tetto del mondo in Formula 1, dalla piccola cittadina di provincia, non esattamente la Los Angeles dalla quale Lewis Hamilton saluta l’inizio del periodo di vacanze natalizie. Su Instagram, come sempre. E l’occasione è buona per scusarsi con la gente di Stevenage, città Natale che dal palco del premo Sport Personality of the Year non ha ricevuto esattamente delle lusinghe nelle parole di Lewis.

Una gaffe alla quale pone rimedio scusandosi con un breve video. Un fondo di verità, la storia del ragazzo che si affranca da una condizione difficile per ambire al sogno di diventare pilota di Formula 1, c’è, avrebbe potuto calibrare diversamente le parole anziché dire: “Era un sogno per tutti noi come famiglia fare qualcosa di diverso, andarsene dai bassifondi. Beh, non i bassifondi, ma andarsene e fare qualcosa, ci siamo prefissati tutti degli obiettivi molto, molto alti ma l’abbiamo fatto come una squadra”.

“Slums”, il termine offensivo verso Stevenage: bassifondi, baraccopoli. “Apprezzamento” che non è piaciuto gli abitanti della cittadina a 50 chilometri da Londra e Lewis ha chiesto scusa su Instagram, spiegando: “Voglio mandare un messaggio alle persone in Gran Bretagna ma anche alla gente di Stevenage. Sono super fiero delle mie origini e spero sappiate che la rappresento sempre nel miglior modo possibile e nessuno è perfetto. Faccio senza dubbio spesso degli errori e soprattutto quando ti trovi dinanzi a una platea, provando a trovare le parole giuste per esprimere il lungo viaggio che hai affrontato nella vita. Ho scelto le parole sbagliate.

Non volevo offendervi e quelli che mi conoscono sanno che voglio sempre esprimere amore, perciò che Dio vi benedica, passate una fantastica giornata”.

Una gaffe che segue i commenti sull’espansione della Formula 1 in luoghi nel bel mezzo del nulla, privi di cultura motoristica e con l’esempio – assolutamente calzante – dell’India, di una struttura faraonica circondata dalla miseria e povertà, parole che Lewis nei mesi scorsi dovette spiegare nel loro significato, pur essendo una constatazione assolutamente logica.

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