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GP Australia: Haas, Magnussen rende il déjà-vu meno amaro

Al buon risultato ottenuto da Magnussen si contrappone il ritiro di Grosjean, innescato dai problemi avuti durante il pit-stop

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

18 mar 2019 (Aggiornato alle 15:11)

Melbourne è servita per tracciare una linea di partenza, un’indicazione del mondiale che potrà essere. Haas si conferma in grado di confrontarsi al vertice della lotta di metà schieramento. Meglio di Renault, meglio di Alfa Romeo, squadre attese a un debutto davanti alla squadra diretta da Guenther Steiner.

 

Invece no, c’è un Magnussen che difende bene la posizione, senza difficoltà su Hulkenberg. C’è, purtroppo, anche un ripetersi dei problemi avuti un anno fa, sempre in Australia. Romain Grosjean abbandona le speranze di un buon risultato in zona punti al giro 15, durante il pit-stop.

Le operazioni di sostituzione dell’anteriore sinistra affossano la gara del pilota francese. Un problema nel serraggio del dado porterà, 15 giri più tardi, al ritiro, con l'anteriore sinistra non più in sede per il cedimento definitivo del dado.

Rottura  innescata dal duplice tentativo di serraggio al pit-stop, come spiega Guenther Steiner: “E’ un deja-vu. Si è trattato di un serraggio della ruota andato male. Siamo riusciti a recuperare con una seconda operazione, ma nel farlo si è danneggiato qualcosa quando l’abbiamo serrato con forza.

Operazioni sul filo dei pochi decimi da guadagnare o dei secondi (e gare) che puoi perdere. Peccato che Haas ripeta errori già visti in passato, dopo i quali il team seppe recuperare senza più intoppi durante la stagione. Servirà un affinamento delle operazioni.

Restano le impressioni molto positive della competitività espressa dalla VF-19 e la certificazione di come il divario tra i primi 3 team e il resto del gruppo sia, ancora, molto molto ampio (87 secondi rimediati da Magnussen dal leader della corsa), con buona pace delle previsioni di scarti ridotti.

Differenze contenute che sono presenti tra le squadre di seconda fascia: Haas, Renault, Alfa Romeo, Toro Rosso, saranno tutte della partita, a confermare, qui sì, le impressioni avute dai test.

“La cosa positiva che mi porto via dall’Australia è l’essere quarti, due punti avanti il quinto, abbiamo quindi un vantaggio, mentre lo scorso anno restammo ultimi e senza punti. Di sicuro la macchina si è comportata bene e dobbiamo ripeterci per le prossime 20 gare”, ha aggiunto Steiner.

Risultato portato a casa con relativa facilità e in controllo, per Magnussen: “Sono molto contento, è un buon risultato anche se sono ovviamente triste per il team, per non avere entrambe le macchine al traguardo. Romain sarebbe stato sicuramente in una buona posizione.

Per quanto mi riguarda sono partito bene e da lì ho avuto una buona macchina, sono stato in grado di spingere per tutta la corsa e di gestire le gomme.

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