Austin: siamo la casa della F1 negli USA

Austin: siamo la casa della F1 negli USA© sutton-image

Bobby Epstein commenta l'intenzione di rinnovare il contratto con Liberty Media e, sui progetti di F1 a Miami, sottolinea la necessità di un circuito simbolo, non "una gara in un parcheggio"

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Fabiano Polimeni

23.08.2019 ( Aggiornata il 23.08.2019 18:19 )

Miami prova a organizzarsi, con non poche difficoltà, sullo sfondo. Di “location” anzitutto, un contesto che abbia un senso, sportivo e “paesaggistico”, per creare l’evento, concetto principe per Liberty Media.

La Formula 1 negli USA è, ancora, l’esempio riuscito di Austin, Circuit of the Americas tra le migliori realizzazioni in epoca recente e, dati di presenze alla mano, tra i primi 5 appuntamenti più partecipati dello scorso campionato.

Bobby Epstein, amministratore delegato del COTA, sottolinea i meriti dell’organizzazione del GP a Austin, nel creare l’interesse verso la Formula 1 nel pubblico statunitense: “E’ corretto dire che la F1 non esisterebbe negli USA se non avessimo costruito una casa per ospitarla, qui al COTA. Basta osservare quanto abbiamo fatto nell’aiutare a creare una base di tifo qui.

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Ci sono state in passato tante gare su circuiti stradali da Topolino e sui quali non puoi costruire la storia. Lo stesso è avvenuto a Indianapolis, anche senza considerare l’episodio del 2005 (le gomme Michelin non sicure per affrontare il banking dell’ovale e il GP corso solo con i gommati Bridgestone; ndr) la pista era la casa della Indy 500, non della F1”, commenta a Espn.

RINNOVO CON ORIZZONTE A VISTA

Austin destinata a fare il pieno di spettatori anche quest’anno e con un futuro da programmare, non senza rischi. Il contratto è in scadenza nel 2021 e andrà rinegoziato. Liberty Media non ha fatto mistero di preferire generalmente accordi di lungo periodo, mentre Epstein parla di una prospettiva di breve periodo: “Penso che un accordo corto sia la cosa migliore per entrambi, non vuoi ingabbiarti in qualcosa che in futuro può non piacerti. Non possiamo nemmeno essere certi di come si svilupperà l’evento o lo sport in futuro.

Dico che penso ci sarà un GP di F1 al COTA fintanto che ci sarà la pista, è il vantaggio d’avere una struttura permanente”.

MIAMI, SERVE UN CIRCUITO SIMBOLO

La Formula 1 cerca l’espansione negli USA e Miami è la candidata numero uno per affiancare Austin. Un secondo GP andrebbe probabilmente a posizionarsi nella fascia attualmente occupata dal GP degli USA e del Messico, creando inevitabili conseguenze in termini di presenze di pubblico: "La base di pubblico negli USA è potenzialmente maggiore che in Europa, ma l'impatto negativo di una gara sull'altra può essere anche enorme.

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La base di tifosi sporadici negli USA sta crescendo ma sono i tifosi appassionati che comprano i biglietti più di una volta sola. Prevedo Miami nella stessa coda del calendario".

E su un eventuale GP di Miami, Epstein ha commentato: “Se fai una gara su un circuito cittadino devi farla adeguatamente, in un posto che riecheggia tra la gente, come una gara nel centro di Miami o l’idea di gara con New York sullo sfondo, della quale si è parlato tanto tempo fa.

Una gara in un parcheggio non sarà qualcosa di memorabile, che farà la storia”.


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