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GP Giappone F1, Masi spiega il traguardo anticipato

La gara di Suzuka è stata ufficialmente conclusa un giro prima dei 53 previsti per colpa di un errore di sistema dei pannelli elettronici

GP Giappone F1, Masi spiega il traguardo anticipato
© sutton-images.com

Maurizio VoltiniMaurizio Voltini

13 ott 2019

Le classifiche del GP del Giappone sono state ufficializzate al giro 52 anziché al 53esimo come previsto, tanto da "cancellare" gli effetti dell'incidente all'ultimo giro tra Sergio Perez e Pierre Gasly. Come mai? Una volta ottemperati i vari obblighi ufficiali (come le decisioni su Charles Leclerc) è stato lo stesso Michael Masi, il direttore di gara, a spiegare cos'è successo: i pannelli elettronici che fanno la funzione delle bandiere hanno mostrato l'arrivo con la grafica a scacchi un giro prima del dovuto al leader della gara, Valtteri Bottas.

«Al momento non ero sicuro che Valtteri avesse davvero ricevuto in anticipo il segnale – ha spiegato Masima poi un paio di team si sono fatti sentire via radio chiedendo come mai fosse apparso. Al momento li ho avvisati di continuare a correre sulla distanza prevista», ma poi il direttore di gara ha dovuto prendere atto della situazione e, a termini di regolamento, validare la classifica al giro in cui è stato esposto il segnale di fine gara, vale a dire il 52esimo.

A questo proposito, va rilevato che la bandiera a scacchi "reale" è stata sventolata effettivamente alla fine del giro 53, quello corretto. Tuttavia da inizio anno la "segnaletica ufficiale" è diventata quella elettronica, che ha priorità sulle bandiere sventolate dai commissari. Il paradossale è che questa regola è stata introdotta proprio per evitare il ripetersi di quanto successo nello scorso GP Canada 2018, quando la modella Winnie Harlow sventolò un giro prima la bandiera a scacchi, peraltro non per errore suo ma di chi le diede l'indicazione di farlo.

Ma allora, alla fine, perché il pannello a scacchi è stato acceso un giro troppo presto? La questione è stata messa sotto investigazione dalla Fia, però Masi ha rilevato: «Si è trattato di un errore di sistema. Non so anticipare qui e ora quale sia stata esattamente la parte che non ha funzionato correttamente, ma è qualcosa che analizzeremo e ovviamente rettificheremo, dopo aver investigato il tutto».

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