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Pirelli, GP Messico: mescole più dure soluzione al graining

La scelta delle gomme C2, C3 e C4 dovrebbe consentire ai piloti di correre un GP del Messico superando i fenomeni di graining registrati nel 2018. Rischio pioggia sulla tre giorni di Città del Messico

Pirelli, GP Messico: mescole più dure soluzione al graining
© LAT Images

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

23 ott 2019

Sarà la gamma intermedia di mescole Pirelli a scendere in pista nel week end del GP del Messico. Il gommista ha selezionato le C2, C3 e C4, con le preferenze dei team ovviamente sbilanciate sulle mescole C4 e C3.

Rispetto alla selezione operata un anno fa, quando la variabilità strategica in gara - caratterizzata da una VSC - fu massima (Verstappen vinse con 2 pit-stop, i primi 10 all’arrivo operarono 6 strategie diverse, Bottas si fermò 3 volte), Pirelli ha scelto un approccio con mescole uno step più dure, che dovrebbero aiutare nel ridurre i fenomeni di graining registrati nel 2018.

Le sfide tecniche del circuito in quota sono note. Il ridotto carico aerodinamico porta le monoposto a scivolare sull’asfalto e questo innesca un incremento termico, non sufficientemente contrastato sui lunghi rettilinei.

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In condizioni “normali” di pressione atmosferica e densità dell’aria, le alte velocità sul dritto porterebbero un abbassamento della temperatura d’esercizio della gomma, ma a Città del Messico il potere di raffreddamento dell’aria è minore, così anche le gomme soffrono.

BASSE TEMPERATURE E RISCHIO PIOGGIA

La pista si presenterà, come da tradizione, molto scivolosa al venerdì e il percorso di gommatura potrebbe essere disturbato dal meteo. Le previsioni indicano sui tre giorni del week end un rischio pioggia diffuso, al pomeriggio, con temperature ambientali piuttosto basse, con 20° C di valore massimo. Non dovesse piovere, non rappresenterebbe un problema per la temperatura dell’asfalto, a scaldarsi rapidamente e su valori elevati anche con 20° C appena.

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“Il Gran Premio del Messico è sempre stato imprevedibile, dove si respira un'atmosfera fantastica soprattutto nel settore dello stadio, dove i piloti sentono i tifosi sugli spalti.

Questo tracciato presenta diversi punti dove poter sorpassare, e nelle scorse edizioni abbiamo visto un'ampia varietà di strategie, così come condizioni meteo variabili. L'altitudine influisce sulle prestazioni e sugli assetti aerodinamici, con conseguenze anche sui pneumatici, commenta Mario Isola.

BASSO GRIP E STRESS MEDIO

Nella “scala Pirelli”, l’Hermanos Rodriguez è classificato tra le piste dal ridotto grip, abrasione e forze laterali sviluppate. Medio lo stress sulle gomme, mentre il carico aerodinamico è massimo: “Qui le monoposto generano meno deportanza con l'aria più rarefatta e un maggiore scivolamento: le tre mescole più dure di uno step rispetto al 2018 dovrebbero consentire ai piloti di spingere al massimo".

Le scelte nella ripartizione dei treni di gomme vedono una situazione di partenza con Red Bull che ha a disposizione 9 treni di gomme morbide, contro i 7 di Mercedes e Ferrari. Solo Bottas, tra i piloti dei tre top team, ha un secondo treno di gomme dure C2.

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