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GP Stati Uniti F1: Mercedes già rivolte al 2020 nelle prove

Hamilton si è rivelato il più veloce una volta risolti i problemi con i dossi, ma come spiega Bottas il team si è concentrato sul lavoro mirato al futuro

GP Stati Uniti F1: Mercedes già rivolte al 2020 nelle prove
© LAT Images

Maurizio VoltiniMaurizio Voltini

2 nov 2019

Dopo una prima sessione di prove ad Austin un po' problematica – in particolare gli è stato cancellato un crono che gli avrebbe dato il 4° tempo – Lewis Hamilton si è rifatto nella seconda dove ha svettato rifilando 3 decimi a tutti gli altri, con tutto che molto è stato dovuto a una scia favorevole. Il quasi campione 2019 non ha però gradito molto i sobbalzi che si presentano in vari punti della pista: «Quest'anno è davvero molto accidentata. I dossi possono aggiungere carattere a un circuito, non sono un fan dei circuiti completamente lisci, ma qui sono solo enormi. Il problema per i piloti è che non abbiamo molte sospensioni, la macchina non assorbe molto, quindi sembra di stare seduti sul pavimento e la colonna vertebrale sente molta compressione. I dossi si sono sentiti piuttosto male in FP1, ma poi abbiamo apportato alcune modifiche per rendere tutto un po' migliore nella sessione pomeridiana».

«Le FP2 sono state una sessione più normale e alla fine è andato tutto abbastanza bene», conferma Hamilton. Che prosegue: «Non vedo l'ora che arrivi domenica: adoro questa pista in generale e la macchina mi è sembrata abbastanza decente oggi. Però abbiamo ancora molto lavoro da fare, quindi stasera (ieri per chi legge, ndr) esamineremo i dati e speriamo di poter essere forti anche domani».

Da parte sua, Valtteri Bottas (5° tempo) è più specifico sul lavoro che è stato condotto nella giornata: «Questa mattina è stato tutto dedicato ai lavori di sviluppo per il prossimo anno, quindi i tempi sul giro non avevano molta importanza. Ci stavamo concentrando sulla raccolta di dati sulle nuove gomme (quelle sperimentali in prefigurazione 2020 portate dalla Pirelli, ndr) ed è stato piuttosto interessante. Abbiamo semplicemente seguito il nostro programma senza preoccuparci troppo dei tempi sul giro. In più ha fatto molto freddo al mattino e le temperature della pista fredda rendono molto difficile riscaldare le gomme».

Il finlandese spiega anche perché non è stato molto brillante nella seconda sessione: «Intanto in cima siamo tutti piuttosto vicini, inoltre personalmente ho faticato un po' nelle FP2. Ho perso un po' di tempo sui rettilinei e la macchina non mi è sembrata giusta, quindi è qualcosa che dovremo analizzare».

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