GP USA, Binotto replica a Verstappen: commenti spiacevoli

GP USA, Binotto replica a Verstappen: commenti spiacevoli© LAT Images

Le insinuazioni circolate nel paddock, di un calo di prestazione Ferrari dovuto all'emissione della direttiva tecnica da parte della FIA, vengono rimandate al mittente da Mattia Binotto e Charles Leclerc

Fabiano Polimeni

04.11.2019 ( Aggiornata il 04.11.2019 10:42 )

Una Ferrari troppo brutta per essere vera, la SF90 vista in gara a Austin. In crisi di aderenza con le gomme medie, in deficit di affidabilità con il cedimento della sospensione sulla monoposto di Vettel, mai in grado di lottare per il podio con Leclerc, in pista con la power unit numero 2, dopo la rottura della specifica più recente ed evoluta nel corso delle libere 3.

Una Ferrari contro la quale va all’attacco Max Verstappen. Non in pista, bensì nei commenti del dopogara, collegando l’assenza di prestazioni indirettamente all'emissione direttiva tecnica diffusa dalla FIA.

LA DIRETTIVA SUL FLUSSOMETRO

Un chiarimento sollecitato da Red Bull il 22 ottobre scorso, circa l’utilizzo ammesso del flussometro, dettaglio al centro degli interrogativi del team inglese sul perché la Ferrari SF90 abbia un così grande vantaggio nello sviluppo della velocità massima.

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Il dubbio sollevato da Red Bull, chiarito dalla direttiva tecnica, è nella possibilità o meno che si possano rispettare i limiti del flussometro (100 kg/h di carburante utilizzato dalla power unit) negli intervalli di tempo del rilevamento, oltrepassando il valore nell’intervallo tra una misurazione e l’altra. La FIA ha chiarito come tale misura sia illegale. Un chiarimento, appunto. 

Verstappen ha collegato direttamente la nota della FIA a un adeguamento della Ferrari, rincarando la dose e spiegando la mancanza di prestazione della SF90 in gara come una “conseguenza quando smetti di barare”. E' bene ricordare come, l'illegalità di una soluzione tecnica debba essere contestata presso i commissari di gara, contestazione che non c'è stata. Le valutazioni di Verstappen poggiano sul potere dissuasivo della direttiva tecnica, tutto da dimostrare.

INSINUAZIONI NOCIVE PER LO SPORT

Un attacco diretto, al quale hanno replicato Charles Leclerc e Mattia Binotto. Il team principal, ha commentato: “Ho letto e ascoltato tanti commenti in questo week end su una direttiva tecnica e un impatto sulle nostre macchine. Ho ascoltato i commenti a fine gara, che ritengo molto spiacevoli.

Sono quei commenti che non fanno bene allo sport, sbagliati e penso tutti dovrebbero essere un po’ più cauti.

È stata una gara in generale molto difficile, direi quasi disastrosa se si guarda al risultato. Con Seb c’è stato un problema alla sospensione posteriore, pensiamo fosse un problema già da inizio gara. È da capire l’origine.

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La gara di Charles è stata compromessa dal primo stint, dal primo treno gomme, non ha proprio funzionato, non c’è nessuna spiegazione anche qui. Il resto della gara è stato discreto, un buon secondo stint con le dure. C’è tanto da analizzare, tanto da capire, siamo fortemente delusi e il risultato non rispecchia quel che abbiamo fatto nelle ultime gare”.

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L’assenza di grip e non di velocità di punta ha affossato il GP degli USA della Ferrari: “La velocità in rettilineo non era il nostro problema”.

MA COSA NE SA MAX

Alle “certezze” di Max Verstappen – “Non sono affatto sorpreso dopo quanto è emerso, spiega tutto” - ha risposto Charles Leclerc: “Sinceramente penso sia tutto uno scherzo. Lui non ha la minima idea, non fa parte della squadra. Noi sappiamo esattamente cosa stiamo facendo, non so perché parli, non sa nulla di noi”.


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