Ferrari Academy, così nascono i Leclerc del futuro

Ferrari Academy, così nascono i Leclerc del futuro

Il vivaio del Cavallino Rampante è a pieno regime per imporsi come fucina di talenti. Laurent Mekies, responsabile del prgetto, ci ha concesso una intervista, in esclusiva in cui ci svela alcuni dei segreti della FDA

Alessandro Gargantini

04.02.2020 15:21

Gli ultimi arrivati si chiamano Dino Beganovic e Arthur Leclerc. Il primo, ex-kartista svedese, con i suoi sedici anni appena compiuti ne è il più giovane esponente e debutterà presto nella Formula 4 italiana, disputando anche qualche corsa nella serie tedesca ADAC Formel 4. Il secondo, invece, ha un cognome ben più noto essendo il fratello più giova- ne di Charles, impegnato in Formula 1 con la Scuderia. Stiamo chiaramente parlando del vivaio della Ferrari, la Ferrari Driver Academy (FDA), che nella scorsa stagione ha visto l’arrivo in prima squadra del 22enne monegasco con esiti meravigliosi , ad esattamente dieci anni dalla fondazione del progetto che ha avuto come primo rappresentante Jules Bianchi.

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"È come se si fosse chiuso il cerchio", ha spiegato il capo del progetto FDA e Direttore Sportivo del team di Maranello Laurent Mekies, che in una chiacchierata in esclusiva ci ha spiegato il me-todo di lavoro di quello che in questo momento rappresenta l’eccellenza assoluta degli junior program dei team di Formula 1, un sogno per tutti i ragazzi che si affacciano allo sport dei motori.

Quest’anno la FDA ha sotto la sua ala protettrice nove piloti, dei quali ben cinque saranno protagonisti nel FIA Formula 2 Championship. Obiettivo di Mekies e dei suoi stretti collaboratori, tra i quali il responsabile dell’area tecnica Marco Matassa, che segue capillarmente ogni ragazzo del vivaio, è di portarne almeno uno nel prossimo mondiale di Formula 1, magari in un team cliente, così da potersi inizia- re alla nuova e assai complessa categoria, come è già accaduto per lo stesso Charles Leclerc.

Mick Schumacher pronto al salto in F1?

Indiziato numero uno al salto di categoria è Mick Schumacher, che nel 2019 ha debuttato nella seconda serie vincendo una corsa a Budapest. Il ventenne figlio d’arte tedesco è stato protagonista di un’annata in linea con quella del suo esordio in Formula 3, nel 2017, categoria dominata dal tedesco al secondo tentativo grazie a ben otto successi di tappa, tutti arrivati nella seconda parte della stagione. Quando inizia a vincere, il giovane Mick diventa un martello inarrestabile: la speranza di Mekies e di tutta la FDA è che il tedesco confermi il trend già mostrato in Formula 3 e, a suon di risultati, si guadagni la possibilità di fare il salto di categoria, dopo aver già testato l’anno scorso sia la Ferrari SF90 che l’Alfa Romeo C38 lo scorso aprile in Bahrain.

Chi seguire

Andranno seguiti con attenzione anche i rookies Robert Shwartzman e Marcus Armstrong, due autentici gioielli, che l’anno scorso hanno portato a Maranello la prima e la seconda posizione nel nuovo e agguerritissimo campionato FIA Formula 3. Per la FDA, dominare la terza serie significa avere tra le mani i migliori prospetti in ottica futura. Shwartzman e Armstrong, rispettivamente classe 1999 e 2000, debutteranno in Formula 2 con due team di elevatissimo spessore come Prema Racing e ART Grand Prix, le squadre che hanno dominato le ultime stagioni. Un campionato al top potrebbe ga- rantire anche a loro il passaggio alla massima cate- goria, passando preferibilmente da scuderie motorizzate Ferrari, ma non ci sono chiusure nemmeno nei confronti dell’approdo ad altri team che hanno una motorizzazione diversa. Callum Ilott e Giuliano Alesi metteranno invece sulla bilancia la loro approfondita conoscenza della categoria, un elemento non di poco conto in una serie complessa come quella più prossima alla Formula 1. Tutti e cinque partiranno alla pari, richiederà un grosso impegno seguirli in contemporanea, ma ci sarà anche un’unica opportunità per effettuare un diretto confronto, visto che il termine della stagione per alcuni rappresenterà un collo di bottiglia: difficile pensa- re che tutti saranno poi riconfermati.

Esempio per tutti

Tornando a Charles Leclerc, il monegasco incarna l’esempio per tutti i ragazzi: non solo è arrivato in prima squadra, ma ha anche vinto esprimendosi molto velocemente su livelli analoghi, se non superiori, del quattro volte iridato Sebastian Vettel. A dimostrazione del fatto che conoscere già dall’in- terno l’ambiente Ferrari e il suo metodo di lavoro consenta di inserirsi in tempi rapidissimi in prima squadra e portare in da subito risultati concreti. Ma lasciamo la parola al quarantaduenne ingegnere di Tours.

Sei Direttore Sportivo della Scuderia Ferrari e numero uno della FDA. E’ diventato così importante per la squadra impegnata in Formula 1 avere uno junior program che funziona bene?

"La FDA per la Scuderia Ferrari è un progetto mol- to importante, sul quale stiamo spingendo sempre di più. La decisione di mettere in macchina Charles Leclerc l’anno scorso è la più chiara testimonianza di quanta importanza e attenzione viene posta sul- lo junior program. Il fatto che il pilota monegasco abbia idealmente chiuso il cerchio e sia diventato il primo pilota del vivaio dopo dieci anni a diventare titolare è un fatto emblematico e molto importante nel contesto della storia del progetto che in passa- to non aveva ancora portato un suo esponente al- la Scuderia. I brillanti risultati ottenuti da Charlesnel 2019 ci spingono ad avere ancora più fiducia nel progetto e investire in modo sempre più deciso in questa direzione. La nostra Driver Academy è un asset importante e strategico".

Il “sentiment” nel paddock è che la Ferrari ora ab- bia il miglior vivaio in circolazione. Vi sentite più avanti degli altri?
"La realtà dei fatti è che la FDA è stata creata sol- tanto per trovare dei piloti che possono vincere per la Scuderia Ferrari. Altrimenti non avrebbe alcuna ragione di esistere. Vogliamo altri Leclerc che possono vincere con noi. Tornando alla tua domanda, penso che avere il migliore vivaio significhi vincere di più. Questa è la principale unità di misura nel valutare la qualità dello junior program. Non è importante se siamo considerati quelli con il miglior vivaio, l’importante è che poi in nostri ragazzi si rivelino vincenti e facciano vincere la Scuderia Ferrari. Ci stiamo strutturando per avere i migliori talenti, ma non facciamo paragoni con i nostri competitor. La cosa importante è chi poi taglia il traguardo per primo la domenica".

Perché è così importante saper investire nei giovani?
"I tre o quattro top team, per un motivo o per l’altro, hanno fatto tutti la stessa scelta e hanno sviluppato i loro junior program internamente, prendendosi i migliori prospetti. Per chi non è dotato di un vivaio, il mercato piloti di questi tempi offre opportunità troppo limitate, visto che permette di avere acces- so soltanto ai piloti che sono rimasti fuori dai vari junior team e che probabilmente non rappresenterebbero in alcuni casi la scelta ottimale".

Charles è diventato un forte elemento motivazionale per gli altri ragazzi del vostro vivaio. E’ una cosa che si percepisce al vostro interno?
"Sì, Lerclerc è per tutti un esempio. Il suo ruolo di titolare alla Scuderia Ferrari è stato qualcosa di naturale e inevitabile. Sono due gli elementi trainanti: non solo il fatto che sia in macchina, ma anche che stia facendo molto bene. Quella di Charles è una storia da imitare e crea forti stimoli. I ragazzi danno sempre il massimo. Avendo fatto lo stesso percorso, Leclerc ama stare vicino ai ragazzi più giovani e passa spessissimo a salutarli, incoraggiarli e motivarli. Ci vediamo sempre tutti anche nei fine settimana di gara, siamo un bel gruppo e una bella famiglia!".

Leclerc si è adattato molto velocemente alla prima squadra e si è espresso subito sui livelli qualitativi di un quattro volte iridato come Vettel. In passato, Lewis Hamilton aveva fatto la stessa cosa in McLaren al fianco di Fernando Alonso, così come Max Verstappen in Red Bull con Daniel Ricciardo. Perché è così immediato il processo di apprendimento degli junior?

"Facendo riferimento a Leclerc, Hamilton e Verstappen stai parlando di tre piloti eccezionali, straordinari per quello che stanno facendo. Ma se i loro esempi costituiscano un trend, in base al quale l’ultimo che arriva va forte subito, questo non lo so. Nel loro caso, certamente sì. Mi piacerebbe pensare che hanno fatto bene perché sono stati ben preparati, ma in realtà stiamo semplicemente parlando di tre talenti straordinari".

Ferrari Academy: i piloti 2020

Pilota

Anni

Campionato 2020

Squadra

Giuliano Alesi (20 settembre 1999) 20 anni

2016-presente

Formula 2

HWA Racelab

Marcus Armstrong (29 luglio2000) 19 anni

2017-presente

Formula 2

ART Grand Prix

Enzo Fittipaldi (18 luglio 2001) 18 anni

2017-presente

Formula 3

HWA Racelab

Callum Ilott (11 novembre 1998) 21 anni

2018-presente

Formula 2

UNI-Virtuosi

Robert Shwartzman (16 settembre 1999) 20 anni

2018-presente

Formula 2

Prema Powerteam

Gianluca Petecof (14 novembre 2002) 17 anni

2018-presente

Formula Regional

Prema Powerteam

Mick Schumacher (22 marzo 1999) 20 anni

2019-presente

Formula 2

Prema Powerteam

Arthur Leclerc (14 ottobre 2000) 18 anni

2020-presente

Formula Regional

Prema Powerteam

Dino Beganovic (19 gennaio 2004) 16 anni

2020-presente

Formula 4 italiana

Prema Powerteam


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