Ricciardo: dietro i big, tre squadre in un decimo

Ricciardo: dietro i big, tre squadre in un decimo© sutton-images

Daniel racconta le sensazioni vissute al ritorno in macchina, sulla Renault 2018, nel test svolto in Austria. Un circuito ostico lo scorso anno per il team e possibile indicatore dei progressi compiuti da Renault a un anno di distanza

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F.P.

19.06.2020 ( Aggiornata il 19.06.2020 14:59 )

L’utilità delle giornate di prova, la ripresa in qualche modo dell’attività al volante, è relativizzata da tutti i piloti. Eppure, tra nuove procedure da verificare al box e sensazioni da rispolverare, non c’è pilota che si sia fatto sfuggire l’opportunità di saggiare la pista. Che fosse su un kart, una Formula 3, una monoposto di due stagioni fa o, come fatto da Racing Point, 100 km con la monoposto 2020, un po’ tutti i piloti hanno colto l'occasione.

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Dal Red Bull Ring, sede delle prime due gare stagionali, è ripartita Renault, con Ocon e Ricciardo al volante della RS18. Centoquindici giri e 500 km per l'australiano: “Mi sento davvero rivitalizzato dopo la pausa. E’ stato bello tornare in azione, nei primi giri la sensazione era un po’ di qualcosa di estraneo, ma come ogni cosa quando l’hai fatta più o meno per tutta la tua vita, non ti serve troppo per ricordare le sensazioni e rapidamente tutto sembra essere così normale.

Certamente, lasciare i pit per la prima volta e fare i primi giri, è stato un po’ strano, però sono davvero contento di averlo potuto fare per rimetterci in sesto, anche il generale indolenzimento fisico che hai dopo il primo giorno, sento adesso di averlo superato”, spiega Daniel nel corso del podcast F1 Nation.

L'ego del pilota alla ripartenza

Del campionato alle porte, al momento con 8 Gran Premi confermati e l’auspicio di poter arrivare a contarne 15-16 entro metà dicembre, Ricciardo dice come ogni gara potrà avere un valore specifico nuovo, proprio in virtù dell’incertezza su cosa, dove e quanto si correrà dopo Monza e fino alla duplice chiusura Bahrain-Abu Dhabi.

A Zeltweg, week end d’apertura, “passeremo tutti molto tempo in macchina nei giorni di gara. Quando si spegneranno le luci tutti vorranno sicuramente dimostrare come si siano allenati più duramente in quarantena, o ‘io sono meno arrugginito di te’; sono certo si metterà in mezzo l’ego di alcunj piloti.

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Oppure, tutti saranno molto attenti. Sarà avvincente, non sappiamo in realtà quante gare correremo e quest’anno e probabilmente la mentalità sarà quella di far contare la gara che si sta affrontando”.

Zeltweg circuito bestia-nera Renault

Sulla carta, dai valori espressi lo scorso anno, il Red Bull Ring non si annuncia circuito favorevole alla Renault. Dodici mesi dopo il team spera di aver svoltato e poter confermare una posizione in lotta con McLaren e Racing Point per il posto di prima squadra dietro i top team.

Mi aspetto sicuramente un centro gruppo ravvicinato. Giudicando da quel che abbiamo avuto - i test, dove abbiamo provato a capire dove fosse ogni team - quel che posso dire è che la guida del midfield, il team di riferimento, è davvero difficile dire se siamo noi o no, però direi che siamo almeno 3 squadre in un decimo.

L’Austria fu probabilmente per noi il peggior week end lo scorso anno, penso che se riuscissimo ad andare lì fuori ed essere davanti nella partita tra squadre di metà schieramento sarebbe positivo per noi e per la stagione. È difficile pronosticare”, analizza Ricciardo.

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