Gp Spagna, la chiave saranno ancora le gomme

Gp Spagna, la chiave saranno ancora le gomme© Getty Images

Trasferta difficile per i pneumatici quella in Catalogna, dove la gestione degli stessi potrebbe condizionare l'esito della corsa

13.08.2020 10:48

Una Silverstone-bis... bis? E' l'incognita più grande, per una Spagna che in via del tutto eccezionale si ritrova ad ospitare una corsa di F1 in pieno agosto. Roba da creare attesa soprattutto per le gomme, anche perchè dopo cinque gare i valori in campo sono più che chiari.

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Gomme, ancora loro

Come sempre a Barcellona si va sul duro, nel senso che la Pirelli porterà le tre mescole più dure della gamma: C1, C2 e C3. Scelta ponderata e scontata vista la collocazione della tappa catalana, in un clima che potrebbe essere anche meno torrido del previsto (dovremmo essere sui 30° gradi, con l'asfalto che dovrebbe superare i 40) ma comunque dalle temperature elevate per una prova difficile per le gomme, sia per il clima che per la tipologia di pista. Con buona probabilità, tocca affidarsi a loro, i pneumatici, per avere un minimo di imprevedibilità in più. Serve per lo spettacolo, ma serve soprattutto a Max Verstappen, tutt'ora l'unico vero antagonista per una Mercedes pigliatutto.

Per le W11 di Hamilton e Bottas i due appuntamenti inglesi non sono stati una passeggiata per la gestione delle gomme e certi problemi potrebbero anche ripetersi, sebbene francamente una Mercedes in difficoltà (se di difficoltà si può parlare per una squadra che piazza due macchine sul podio, anche se non sul gradino più alto come d'abitudine) per più di due gare non si è mai vista nell'era ibrida. Uno o due stop? Difficile dirlo a priori, con le libere 2 del venerdì pomeriggio che saranno importanti per svelare qualche cosa di più sulle strategie del sabato (occhio alla scelta di mescola nel Q2) e della domenica.

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Assetti molto diversi

Ci sarà un fattore molto importante che avrà ripercussioni sulla tenuta dei battistrada, e riguarda i diversi carichi che si avranno al Montmelò. Silverstone, per quanto sia sempre stata una pista da carichi elevati, negli ultimi anni ha premiato anche configurazioni da poca downforce perché con le F1 odierne è diventata sempre più una pista di motore. La Ferrari nel Gp di Gran Bretagna aveva scelto la strada della bassa deportanza, e nel Gp del 70° anniversario in tanti hanno battuto lo stesso percorso. A Barcellona, invece, le ali torneranno ad essere caricate come si deve: in Spagna ci sono due veri rettilinei, poi tutto il resto è guidato. Questo porta a due condizioni: se da un lato le gomme avranno più carico verticale da sopportare, è anche vero che con un maggior “aiuto” da parte dell'aerodinamica "scivoleranno" meno, il che potrebbe favorire la tenuta. Sempre in tema pneumatici occhio al blistering e poi al terzo settore, quello da trazione per eccellenza, nel quale è fondamentale non bruciare troppo le posteriori con l'ausilio di una buona aderenza meccanica per avere un'uscita di curva lineare. Con un assetto molto diverso (molto più stile Budapest che stile Silverstone), qualcosa potrebbe cambiare negli equilibri, anche di un pilota, ed è il caso di Sebastian Vettel, che avrà a disposizione un nuovo telaio. Con una SF1000 scarica Seb ha sofferto in entrambi i week-end del Northamptonshire, mentre a Budapest, con una macchina con più deportanza, si è trovato molto più a suo agio, pur nei limiti della macchina. Come ha anche detto Binotto nel post gara domenica scorsa, Barcellona dovrebbe essere un po' diversa anche per lui. Dei suoi punti, oltre a quelli di Charles Leclerc, la Ferrari ne ha un gran bisogno.

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