Dopo le discussioni per il suo messaggio sul podio con la scritta sulla maglia, Lewis ha affermato che certe azioni servono e che continuerà per la sua strada
E' un Lewis Hamilton talmente tanto sereno che può permettersi di spendere il solito giovedì dedicato alla stampa parlando prima di tutto della questione della sua maglia mostrata sul podio al Mugello, recante la scritta "Arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor". Una mossa forte, che però si scontra con una F1 ed una Fia che ha sempre rigettato messaggi politici nelle manifestazioni ufficiali, come la cerimonia del podio.
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Qualche discussione è venuta fuori, con Hamilton che a riguardo ha detto: "Non ho parlato con la Federazione, ma ho sentito dire che domani verranno svelate nuove direttive su cosa possiamo fare e cosa no. Non so cosa faranno questo fine settimana, ma molte regole scritte per me in questi anni non mi hanno fermato. Tutto ciò che farò sarà lavorare con la Formula 1 e con la Fia per essere sicuro che il messaggio sia chiaro. Potrebbe andare meglio? Sicuramente, può sempre andare meglio, ma fa parte della curva di apprendimento. Quello che è stato davvero molto positivo è stato il supporto che ho ricevuto dai fan, penso siano stati fantastici. Non rimpiango neanche un istante, di solito seguo il mio cuore e faccio ciò che sento sia giusto. Seguendo il mio cuore ho fatto qualcosa che non era mai accaduto in F1 e ovviamente ci fermeranno in base a quello che accadrà andando avanti".
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Poi Lewis ha proseguito: "Abbiamo una grossa fetta di persone meravigliose di culture e contesti diversi che guarda il nostro sport e dovremmo decisamente mandare messaggi positivi verso loro, specialmente per un discorso di uguaglianza. Come business ed organizzazione loro (la Federazione e la F1) hanno ovviamente dei limiti entro i quali operare, stanno provando ad accontentare tutti e nella maniera giusta. Ripeto, credo sia un processo di apprendimento per tutti perché le persone sono state felici con le norme adottate nella vita e nella società fino ad adesso, ma ultimamente il mondo, ed in particolare la generazione più giovane, è più consapevole che ci sono cose che non sono uguali per tutti e che c'è bisogno di un cambiamento. Occorre parlare ed episodi come quello del Mugello servono per far scattare la scintilla su alcune discussioni che forse non sarebbero mai iniziate se cose così non venissero fatte".
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