Daniel commenta le possibilità di un nuovo rapporto di fornitura, superando le frizioni del passato. Del Nurburgring, poi, ricorda il giro in Fiat Punto nel 2008 e un fuoripista
Sono più le ragioni valide per riprovarci che non i motivi del passato a giocare contro, nella ricerca di un accordo di fornitura di power unit tra Red Bull e Renault in chiave 2022. Nonostante come sia finita l’ultima volta, tra le polemiche e le invettive di Marko all’indirizzo del motorista per le prestazioni insufficienti a garantire un motore da mondiale.
Daniel Ricciardo, dopo aver salutato Red Bull saluterà Renault per avventurarsi nel capitolo McLaren-Mercedes, carico di potenziale e garanzie tecniche proprio sulla power unit. Della famosa “convergenza” delle prestazioni si racconta sempre come le differenze siano ormai minime, tra Mercedes, Renault e Honda, aspettando il ritorno al vertice della Ferrari, plafonata dalle vicende regolamentari sull’unità 2019. Differenze di prestazione che, comunque, esistono e vedono ancora Mercedes rappresentare il riferimento in questo campionato.
Sulla possibilità di un ritorno alla collaborazione tra Red Bull e Renault, Ricciardo commenta: “Potrebbero. Ovviamente non spetta a me decidere come andrà, però credo potrebbero tornare insieme. Ci sono... chiamiamole emozioni, poi ci sono gli affari e c’è il tempo. Il tempo è chiaro come curi molte cose e, sebbene alcuni anni fa – o quand’è stato – non siano andati d’accordo non credo resterà necessariamente così per sempre.
Quindi, se le cose finiranno così in futuro, penso potranno tornare a lavorare su buone condizioni. Non ho mai vissuto quando ero in Red Bull una situazione che fosse irreparabile, perciò non sono preoccupato, penso andranno d’accordo”, commenta dal Nurburgring.
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Rispetto al passato sarà diversa la prospettiva Renault sul team ufficiale. Da una fase di avvio e riorganizzazione si passa, dal 2021, a un marchio Alpine che punta deciso a vincere a partire dal 2022, approfittando dell’azzeramento regolamentare. E Abiteboul ha chiarito come all’eventuale team cliente – scenario che porterebbe a motorizzare anche AlphaTauri – andrebbe il materiale pensato sulle specifiche esigenze del team ufficiale, per progetto e sviluppi da introdurre.
Quanto al potenziale tecnico, Ricciardo ricorda della passata fornitura Renault (Tag-Heuer) come, “a essere sinceri, quando si è concluso il rapporto tra Red Bull e Renault, Red Bull vinceva le gare con un motore Renault, alla fine se realizzeranno una buona macchina avranno il supporto e una possibilità di vincere i campionati.
A meno che non mi stia dimenticando qualcosa relativa ai regolamenti, sul 2022 non ho pensato ancora in un’ottica così lontana, però guardando alla storia e al passato, alla mia esperienza in Red Bull, non intravedo nulla di cui dovrebbero essere preoccupati”.
Dal Nurburgring, Daniel ha parlato anche dell’icona, della Nordschleife. Ovviamente, vissuta un po’ come i tanti appassionati che sfidano i 22 km dell’Anello Nord. E l’esperienza, nel 2008, resta nei ricordi: “Ho guidato con la mia macchina di allora, era una Fiat Punto e, che ci crediate o no, sono comunque finito fuori pista.
C’era una parte del circuito, una sinistra in salita un po’ cieca, che stringeva al centro (sembrerebbe Adenauer Forst; ndr). Non ero preparato, la macchina ha sottosterzato, sono finito sul cordolo e sull’erba.
Proveremo a girare ancora in pista oggi pomeriggio, credo Renault sia riuscita a prenotare la pista per un po’ e tornerò a girare, stavolta un po’ più piano. Non vedo l’ora perché è una pista incredibile, è stretta, vecchia scuola, hai tipologie differenti di asfalto, rattoppi e poi il Caroussel è iconico”.
Prove libere 1
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