A fine anno è tempo di bilanci, valutazioni e giudizi, sempre in attesa di conoscere la vostra opinione

F1 2020, le pagelle: i piloti

<h2>Williams</h2>
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<p><strong>George Russell      8</strong><br />Vita difficile in fondo al gruppo, poi la grande occasione di Imola buttata via. Sembrava destinato a chiudere la stagione di nuovo a quota zero, quando poi gli si sono aperte le porte del paradiso: fortissimo e sfortunato a Sakhir alla prima sulla Mercedes. Il futuro può essere suo.</p>
<p><strong>Nicholas Latifi   5</strong><br />Tre volte 11°, ad un soffio dai punti, segno che in gara è uno che sa aspettare. Ma non ha mai avuto un guizzo, mai vissuto un sabato od una domenica da applausi. Non che con la Williams sia facile, specie con un compagno di squadra così scomodo. Nel 2021, macchina permettendo, serve qualcosina di più.</p>
<p><strong>Jack Aitken    s.v.</strong><br />Salto in F1 quando ormai non ci sperava più, si è tolto la soddisfazione di prendere parte ad un GP. Contenti per lui, che ha mostrato anche prestazioni interessanti nel giro secco, restando più o meno vicino a Latifi. Peccato il testacoda di Sakhir, per il resto altri grossi errori non ne ha combinati.</p>
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<h2>Haas</h2>
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<p><strong>Romain Grosjean    6</strong><br />Qui si fa fatica a parlare di risultati, voti e piazzamenti, tanta è stata la paura a Sakhir. Un sollievo l'immagine di lui in fuga tra le fiamme, istanti consegnati alla storia. E' salvo e va già bene così. Sforzandosi di guardare alla pista, è stato il Romain degli ultimi anni, troppe volte pasticcione, ma il 6 ci sta per aver portato a casa 2 dei 3 punti della Haas. Con la F1 ha chiuso: buona fortuna, qualunque scelta faccia.</p>
<p><strong>Kevin Magnussen     5,5</strong><br />Lui e Romain, pur condividendo tanti momenti difficili, hanno anche avuto modo di stringere una bella amicizia. Un'amicizia che crediamo proseguirà, ma fuori dalla F1: anche per lui, i troppi bassi sono stati fatali. Nel voto rispetto a Romain, paga l'arrivare dietro in classifica. Lascia con il punto di Budapest ed un futuro tutto da scrivere in America.</p>
<p><strong>Pietro Fittipaldi    s.v.</strong><br />Chiamato all'ultimo per sostituire Grosjean, è diventato il quarto Fittipaldi a correre in F1 dopo Emerson, Wilson e Christian. Una famiglia da corsa a cui si è aggiunto lui, con due gare in cui poteva fare ben poco, dopo un anno di inattività, se non quella di portare la macchina a casa.</p>
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<h2>Alfa Romeo</h2>
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<p><strong>Kimi Raikkonen     6</strong><br />Ha scelto di proseguire ancora, nonostante i 41 anni. Con un'Alfa mediocre ed un motore spompato combinare qualcosa quest'anno è stato difficile, ma le sue domeniche le ha comunque vissute: il conto dice 4 punti in tutto ed un primo giro a Portimao da urlo.</p>
<p><strong>Antonio Giovinazzi    6</strong><br />Un sostanziale equilibrio con Kimi nelle prestazioni, oltre che nei punti in classifica. Formidabile nelle partenza, può ancora migliorare nella gestione delle gomme e nella visione di gara, ma ha compiuto passi in avanti non indifferenti. Il vero obbiettivo del 2020 era strappare un rinnovo, lo ha fatto: ora aspetta una macchina ed un motore più competitivi.</p>
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<h2>AlphaTauri</h2>
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<p><strong>Pierre Gasly     7,5</strong><br />Ha trovato una costanza micidiale, poggiando su un'AlphaTauri spesso buona e qualche volta ottima. Ha vinto a Monza, si è imposto nel confronto interno con Kvyat, è cresciuto notevolmente. Ha sognato il posto in Red Bull, invece resterà a Faenza: non è detto che sia necessariamente un male per la sua carriera.</p>
<p><strong>Daniil Kvyat     5,5</strong><br />Il punto di forza di Gasly, la costanza, è stato il suo punto debole. Troppo incostante per i gusti di Helmut Marko, pronto a dargli il benservito per la seconda volta per far spazio a Tsunoda, stavolta presumiamo definitivamente. Talvolta ha corso bene, come al Mugello, ad Imola ed a Sakhir-2, ma è finito troppe volte dietro a Pierre.</p>
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<h2>Ferrari</h2>
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<p><strong>Charles Leclerc        8</strong><br />Qualche errore notevole lo ha commesso anche lui, sintomo di un eccesso di fiducia in una stagione in cui ci ha sempre messo del suo. Ha visti tarpati i sogni di gloria, non la voglia di fare: ha surclassato Vettel anche per ragioni tecniche oltre che psicologiche, dovrà dimostrarsi nuovamente all'altezza l'anno prossimo con Sainz. In attesa di una Ferrari vincente.</p>
<p><strong>Sebastian Vettel    6</strong><br />Sarebbe da 5 per i risultati, ma strappa la sufficienza per l'eleganza e la professionalità mostrata in un anno vissuto ad attendere solo la fine. Con la SF1000 non si è trovato praticamente mai, ed ha fatto poco per nasconderlo. Solo nelle condizioni di alto carico è riuscito ad esprimersi meglio (Budapest, Barcellona, Imola, Istanbul le migliori). Distacco in classifica da Charles gonfiato anche da alcune circostanze sfavorevoli, ma in generale è stato schiacciato e si è fatto schiacciare da una situazione sempre più complicata per lui, tra box e pista. Cambiare gli farà bene, e magari lo rivedremo pure con l'indice alzato.</p>
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<h2>Renault</h2>
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<p><strong>Daniel Ricciardo    8</strong><br />Rimpianti per come ha guidato proprio non ne ha, spera di non averne tra uno o due anni ripensando a cosa sarebbe successo se fosse rimasto in Renault. Squadra alla quale ha voluto dare tutto, anche se già promesso sposo alla McLaren: ha corso sempre bene, sbagliando quasi mai e riportando la giallona sul podio. Ed è pure tornato a sorridere spesso, in attesa di vedere il tatuaggio di Abiteboul</p>
<p><strong>Esteban Ocon    6,5</strong><br />Diciamo che si è salvato in corner, con il podio di Sakhir. Ha incontrato parecchie difficoltà ma ha delle scusanti: un anno di inattività ed il confronto per niente facile con uno tosto come Ricciardo. In questo senso però la vita non cambierà: urge lavorare per evitare di finire stritolato dal confronto con Alonso. </p>
<h2><div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div><br />Racing Point</h2>
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<p><strong>Sergio Perez     9<br /><br /></strong>Sarebbe stato un delitto, se non avesse trovato un sedile. Fatto fuori per far posto ad un quattro volte campione del mondo, una scelta che tutto sommato potrebbe anche starci per un team che vuole crescere; ci sarebbe stato molto meno vederlo fuori dal giro. Sempre a punti nelle gare in cui la macchina non lo ha abbandonato, una seconda parte di stagione strabiliante con l'acuto di Sakhir. Dopo Lewis, il migliore del 2020.</p>
<p><strong>Lance Stroll    7</strong><br />Dopo Monza un crollo con tanti perché. E' stato anche sfortunato, va detto, oltre che impalpabile in alcune occasioni. Un senso di smarrimento stoppato dalla pole di Istanbul e dal podio del GP Sakhir, il secondo dopo quello di Monza. Ha perso il confronto con Perez, e ci può stare: ora, più che cercare di battere Seb, deve provare a coglierne i segreti per tentare di diventare uno dei nomi grossi della F1 del futuro. Ha un anno meno di Max e Charles e la stessa età di George: può farcela.</p>
<p><strong>Nico Hulkenberg    6,5</strong><br />Chiamato in causa tre volte, ha sempre risposto presente. A sentire Otmar Szafnauer, il suo apporto è stato importante non solo in termini di punti (10 nei due Gp nei quali è partito) ma anche in quella ingegneristica: in chiave Racing Point lo hanno descritto come un collaudatore sopraffino dopo aver dato spunti interessanti sulla Rp20.  </p>
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<h2>McLaren</h2>
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<p><br /><strong>Carlos Sainz jr    8</strong><br />In due anni è cresciuto a dismisura, si dice pronto per il salto in Ferrari e non abbiamo motivo di dubitarne. E' riuscito a salire di nuovo sul podio (Monza) sfiorando il successo, e condendo la stagione con tanti ottimi piazzamenti. Come Daniel, lascia senza rimpianti augurandosi di aver fatto la scelta giusta.</p>
<p><strong>Lando Norris    7,5</strong><br />Rispetto al 2019 il miglioramento più grande è stato in gara, dove è riuscito a trovare costanza nel passo e nella gestione delle gomme. Forte in tutte le condizioni, ha inciampato poche volte garantendo un processo di maturità non ancora terminato ma che fa ben sperare a Woking.</p>
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<h2>Red Bull</h2>
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<p><strong>Max Verstappen     8</strong><br />Ha corso troppe volte nella terra di nessuno, ovvero lontano dalle Mercedes ma pur sempre troppo veloce per tutti gli altri. Ha chiuso sul podio mondiale, gli dispiace aver vinto solo due volte: ha buttato via tutto in Turchia, avrebbe potuto fare bene alla penultima gara ma si è stampato troppo presto. Vuole una Red Bull più forte, pena frustrazione crescente.</p>
<p><strong>Alexander Albon     5,5</strong><br />Due podi ma un confronto con Max pietoso, sia in termini di punti (214-105) che di risultati in qualifica, dove risulta l'unico, insieme a Latifi (eccezion fatta per l'una tantum con Aitken), a non essere mai finito davanti al compagno. Terzo pilota a soli 24 anni può far male, ma Ocon, che ha vissuto la sua stessa situazione, ce l'ha fatta a tornare: ci riuscirà anche lui?</p>
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<h2>Mercedes</h2>
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<p><strong>Lewis Hamilton    10</strong><br />Siccità di aggettivi per descrivere uno che ha dominato quasi tutte le domeniche. Ha demolito gli ultimi record di Schumi, ha portata a casa il settimo titolo oltre ad una lunga serie di primati. Alcuni capolavori come Silverstone, Imola ed Istanbul, poi tante volte gli è stato sufficiente gestire. Un solo vero errore, quello di Monza. La vera domanda è: come trovare altri stimoli?</p>
<p><strong>Valtteri Bottas     6</strong><br />Lo avevamo scritto anche nelle <a href="https://autosprint.corrieredellosport.it/news/formula1/2020/09/22-3399108/f1_le_pagelle_di_meta_stagione_i_piloti/">pagelle di metà anno</a>: il problema è che al posto suo in tanti farebbero lo stesso, almeno questa è la sensazione. In qualifica è stato fortissimo, ma in gara troppo spesso si è fatto mettere sotto: il bilancio finale parla di due vittorie coincidenti con due penalità per Hamilton, troppo poco. Russell, poi, lo ha messo in difficoltà: tempo scaduto? Il 2021 sa tanto di dentro o fuori.</p>

<p>A fine anno è tempo di bilanci, valutazioni e giudizi, sempre in attesa di conoscere la vostra opinione</p>