Congelamento motori 2022, solo Red Bull ha fretta

Congelamento motori 2022, solo Red Bull ha fretta© Getty Images

Helmut Marko fa il punto sulle posizioni dei team in merito al congelamento dello sviluppo delle power unit, un accordo che tarda a tradursi in un voto vincolante

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27.01.2021 ( Aggiornata il 27.01.2021 15:16 )

E’ una partita sulla quale solo Red Bull ha un interesse diretto affinché ci sia un’accelerazione e si decida il prima possibile. Del congelamento delle power unit se ne parla legando il blocco dello sviluppo a un’introduzione anticipata di 12 mesi, nel 2025, del nuovo regolamento sui motori: sempre ibridi e molto meno complessi e costosi degli attuali.

Stefano Domenicali ha parlato in termini possibilistici sula loro introduzione nel 2025 anziché, come da iniziale programma, nel 2026. Al futuro è interessata anzitutto la Ferrari, nel delineare quale strada verrà percorsa e, solo in seconda battuta, pensare a una votazione favorevole che deliberi il congelamento dello sviluppo dei motori attuali dal 2022 a tutto il 2024.

Power unit e monoposto 2022

Red Bull è costretta ad aspettare, con la determinazione a continuare in F1 solo ed esclusivamente gestendo la power unit Honda dopo l’uscita del motorista ed escludendo ogni piano B di ricorso a una fornitura clienti Renault.

La centralità della power unit è chiara nel progetto di una monoposto, tanto più con i regolamenti 2022. Avere la certezza, nero su bianco, che lo sviluppo verrà congelato e, di conseguenza, Red Bull potrà gestire le power unit Honda, consentirebbe di procedere senza punti interrogativi allo sviluppo della macchina del prossimo anno, conoscendo perfettamente ingombri, installazione e posizionamento degli accessori.

Accordo a fasi alterne e strategia

Un vantaggio di tempo che, evidentemente, i rivali non hanno nessun interesse a concedere e sul quale Helmut Marko, a motorsport-magazin, ha cofermato come “non sia un pensiero errato”.

Il Dottore ha approfondito la situazione, spiegando come l’accordo che c’era venerdì scorso non era più presente lunedì. Sono in corso altre discussioni e trattative”. Uno scenario che potrebbe diventare più chiaro nelle prossime settimane e portare a un voto a maggioranza che metta d’accordo le squadre sul blocco dello sviluppo dei motori ed eventuali soluzioni che assicurino una convergenza – non la parità – delle prestazioni a inizio 2022.

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