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Promossi e bocciati dopo la prima domenica dell'anno, nella quale Lewis Hamilton vince di forza e Yuki Tsunoda impressiona, mentre Vettel ed Alpine...
29 mar 2021 (Aggiornato alle 16:25)
Pochi giri di test, penalizzazione per la bandiera gialla in qualifica, gara difficile ed altra penalizzazione in corsa per il tamponamento ad Ocon. Insomma, non ne ha azzeccata una. L'avventura con l'Aston Martin è partita nel peggiore dei modi, con circostanze sfavorevoli ma con una buona dose di colpe anche da parte di Sebastian, falloso nella prima uscita di verde vestito. E dire che, dopo la penalità che lo aveva retrocesso all'ultimo posto (ma da 18° a 20° cambia poco), il suo GP non era iniziato neanche male: era scattato benissimo e si era portato già 14°, una buona posizione considerando che la sua strategia di gara era basata su una sola sosta. Il traffico non gli ha permesso di mostrare tutto il suo ritmo, anche perché appunto doveva gestire per riuscire a concludere la corsa con una sola fermata ai box. Questo lo ha fatto bene, Sebastian, continuando ad essere una sorta di punto interrogativo vivente. Perché in una domenica degli errori (o dell'orrore), ha fatto vedere anche qualcosa di molto positivo: pur con gomme nettamente più vecchie, è stato in grado di lottare con Sainz ed Alonso, riuscendo addirittura a restituire un sorpasso a quest'ultimo e tenerselo dietro per qualche giro prima di un lungo in frenata. In quei duelli a gomme più consumate c'era tutta la voglia di fare di Sebastian, che però di lì a poco è incappato prima in un lungo e successivamente in uno degli errori più inspegabili che si possano vedere: passato da Ocon, si è riportato in traiettoria in frenata, prima tamponandolo e poi lamentandosi del transalpino. Una reazione per certi versi sconcertante, perché la responsabilità del contatto pende tutta da una parte e sorprende che in quel momento, pur con l'attenuante dell'adrenalina, Seb non si sia reso conto di aver clamorosamente toppato. Guai ad esprimere condanne dopo una sola gara, il mondiale è lungo; ma ad Imola servirà una versione più omogenea, possibilmente quella dei giri in lotta con Carlos e Nando, per non rischiare di finire nuovamente in un loop mentale negativo.
Rivedibile. Francesi subito dietro la lavagna, nel Gp che riportava in Formula 1 Fernando Alonso. Il quale è stata l'unica nota positiva del primo fine settimana targato Alpine, anche se va dato atto ad Esteban Ocon che ha tutte le scusanti del caso: l'ex Force India nelle qualifiche ha incontrato le bandiere gialle nel suo giro e questo lo ha messo fuori già in Q1, compromettendo di gran lunga la sua domenica. In gara, per le A521 c'è stata poca gloria: il motore è forse tornato ad essere il meno competitivo del lotto, ed anche la vettura ha mostrato dei limiti; Alonso in lotta ci ha provato, Ocon nelle retrovie ha fatto fatica ad emergere, proprio perché la monoposo non concede guizzi. Mazepin a parte, Alonso è stato il primo a fermarsi, in via precauzionale, causa guasto ai freni. Non il miglior inizio per una squadra che sul modello 2021 ha lavorato ma senza strafare, perché nel mirino c'è l'appuntamento con i regolamenti 2022. Quella sarà l'annata da non sbagliare, mentre a questo campionato la scuderia con sede ad Enstone chiede qualche buon piazzamento, anche se sarà dura: tra quelli che sono finiti dietro lo scorso anno, sia Ferrari che AlphaTauri sono migliorati ed in un centro classifica così compatto, rischiare di ritrovarsi dietro è un attimo.
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Alessandro Borghese si volterebbe di scatto in camera e direbbe: “Non è un buon inizio”. Assolutamente no, non lo è stato per Nikita Mazepin, il cui debutto in un Gp è durato lo spazio di tre curve (anzi, due e mezzo: la terza è stata fatale). Colpa dell'inesperienza, colpa della troppa aggressività nell'andare sul gas nel cordolo interno di curva 3, con la perdita immediata di aderenza e controllo della sua Haas.
Si è ritrovato nel muro senza neanche accorgersene, una primissima lezione di quanto la vita in F1 sia più dura del prevista. Saranno fine settimana da trascorrere a mangiare il pane duro che spetta a chi non ha ancora i denti giusti per poter azzannare, mancando di esperienza ma anche di mezzi con una macchina destinata ad essere fanalino di coda del gruppo, sia con lui che con Mick Schumacher. Pure Schumi si è girato, ma è stato più bravo e fortunato a non ritrovarsi contro il muro, e così almeno lui ha potuto condurre a termine la prima in Formula 1. Nikita spera di farcela ad Imola, ma è da rivedere l'approccio: si è girato due volte nei suoi tre tentativi in qualifica (nel secondo caso ha dato la colpa ad un problema al brake-by-wire), in gara ha fatto lo stesso pochi istanti dopo lo spegnimento dei semafori. No, non è un buon inizio.
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