Max Verstappen è riuscito ad abbattere un fortino Mercedes grazie al suo talento ed alla strategia Red Bull, lasciando stordita la squadra di Toto Wolff. Bene la McLaren e disastro Ferrari in un GP che ha visto tutti al traguardo
Succede spesso anche a scuola, l'altro ti copia e poi prende il voto più alto del tuo. La Red Bull ha vinto nella maniera in cui era solita vincere la Mercedes, cioè capendoci più di tutti in fatto di strategia. Era andata così a Budapest 2019, era andata così più recentemente, a Barcellona 2021. Era andata così ma a parti invertite: in quelle occasioni era la Mercedes ad inseguire ed a decidere di fermarsi ancora, seguendo le simulazioni che suggerivano nella sosta in più la strategia vincente. Stavolta la Red Bull, pur essendo davanti, ha evitato di ritrovarsi nella stessa condizione ed è stata lei a “pittare” per prima, prendendo in controtempo gli uomini di Toto Wolff. Il team di Christian Horner di fatto ha applicato la strategia che la Mercedes spesso ha messo in pratica in quelle condizioni. La mossa dei bibitari ha messo i campioni in carica nella condizione di non poter più reagire, ai quali restava solo augurarsi che il passo a gomme nuove di Verstappen non fosse così eccezionale da poter prendere Hamilton. Lewis ci ha provato e si è arreso solamente al penultimo giro, ma in modo inusuale per uno come lui: non ha neanche provato a prendere l'interno in curva 8, consapevole che non ce n'era. La Red Bull era più veloce, sul giro e sul dritto: e questo Lewis ci ha tenuto a farlo notare nelle interviste post gara. Il ritorno su una pista più congeniale alle W12, nel primo fine settimana con i test più severi per le ali posteriori, si è tramutato in una bruciante sconfitta. La Red Bull è stata eccezionale in fatto di messa a punto (hanno opzionato, dimostrando di avere ragione, un assetto più scarico al posteriore, con ottime velocità di punta senza perdere in guidabilità) ed anche di strategia, mentre il muretto Mercedes ha sbagliato tanto da far perdere la pazienza a Bottas, tutt'altro che tenero nel sottolineare che sarebbero servite le due soste. Toto Wolff ha detto di essere rimasto contento di aver sentito un Valtteri arrabbiato, anche perché il finnico stavolta aveva ragione da vendere. Tra Brakcley e Brixworth non staranno certo con le mani in mano: il mondiale è lungo e con degli equilibri così sottili guai a darli per spacciati, ma non sarà una passeggiata.
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