GP Francia: la gara in 5 punti

GP Francia: la gara in 5 punti© Getty Images

Max Verstappen è riuscito ad abbattere un fortino Mercedes grazie al suo talento ed alla strategia Red Bull, lasciando stordita la squadra di Toto Wolff. Bene la McLaren e disastro Ferrari in un GP che ha visto tutti al traguardo

21.06.2021 ( Aggiornata il 21.06.2021 12:25 )

In che anno siamo?

Problemi del 2020 sulla macchina 2021 da non ripetere sulla vettura del 2022. E' la sintesi estrema di un Gp Francia che alla Ferrari ha lasciato zero punti ed un mucchio di dati da analizzare per capire il comportamento, anomalo, della SF21 sul tracciato del Paul Ricard. A Maranello nessuno credeva di correre a Le Castellet da protagonisti, ma neanche di finire così indietro. Purtroppo, la domenica francese ha tristemente ricordato che la SF21 ha comunque dei legami con la derelitta SF1000, legami che è stato impossibile cancellare completamente. Mattia Binotto non si è sbilanciato nell'analisi post-gara davanti ai microfoni, preferendo aspettare prima il briefing vero e proprio con i suoi tecnici. Ma su due piede si è sentito di parlare di surriscaldamento delle anteriori, non sposando l'idea che l'aumento delle pressioni dei pneumatici da parte della Pirelli possa avere in qualche modo condannato la Rossa. Non dovrebbe sorprendere, del resto, una spiegazione così, anzi: se è vero che la Ferrari ha la qualità di mandare in fretta le gomme in temperatura, è anche vero che questa qualità, quando le temperature sono elevate, può rivelarsi un boomerang. Il Cavallino tra Monaco e Baku ha fatto invidia per il modo il cui è riuscito ad entrare nella finestra di utilizzo con mescole che faticavano a raggiungere il giusto range. In Francia invece, la sfida era opposta: le gomme superavano la fascia troppo in fretta, e quindi serviva contenere, e non alzare, la temperatura del pneumatico. Farlo è stato difficile un po' per tutti, ancor più dopo la pioggia tra sabato e domenica che ha tolto la gommatura all'asfalto. Per la Ferrari, però, questa è stata una condanna. La ragione è stata probabilmente un assetto scarico, forse troppo. Ma anche questa, è una caratteristica del progetto: con le armi a disposizione, il Cavallino spesso preferisce provare a partire un po' più avanti e poi gestire in gara. Una scelta dettata dallo stato della SF21: è una macchina esigente sulle gomme e con poca velocità sul dritto, gli elementi peggiori per sperare nelle rimonte alla domenica in caso di qualifica deludente. Si lavorerà per rendere il Paul Ricard un caso isolato, consapevoli che tutto ciò che si può fare sarà ottimizzare il materiale a disposizione.


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