Norris, l'importanza della salute mentale: "All'inizio ero sempre depresso"

Norris, l'importanza della salute mentale: "All'inizio ero sempre depresso"© Getty Images

Il pilota della McLaren ha svelato le difficoltà del suo primo anno in F1, quando era divorato dall'ansia di non essere all'altezza e dal timore di non sapere cosa avrebbe fatto se le cose fossero andate male

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06.10.2021 ( Aggiornata il 06.10.2021 16:25 )

Siamo abituati a vederlo sorridere, a prendere tutto quanto con leggerezza, nel bene e nel male. Sarà anche per questa immagine pulita e genuina che colpiscono le parole di Lando Norris sull'ansia da prestazione rilasciate al programma britannico This Morning. Un'intervista nella quale il pilota della McLaren ha parlato di tutti gli aspetti negativi di un lavoro come il suo, dopo la pressione può toccare livelli inimmaginabili.

Non è tutto oro quel che luccica

Nel 2019 Lando era un pilota di neanche 20 anni al primo anno di Formula 1, in una stagione in cui coronava il sogno inseguito sin da bambino. Corri in F1, sei ricco e sei giovane verrebbe da pensare, motivo per cui a primo impatto chiunque vorrebbe essere al suo posto. Ma ci sono stati momenti anche difficili, come Norris ha raccontato: "Immagino che le persone, quando guardano la TV, non si rendono conto di molte cose che un pilota deve affrontare, e questo è un peccato. Ora però ci sono servizi in cui puoi vedere com'è il pilota dietro le quinte e la quantità di pressione e stress che deve affrontare. Quando arrivi in F1 alla mia età, a 19 anni, ci sono molti occhi puntati su di te, ed all'epoca affrontare tutto quanto mi ha messo a dura prova". Non è tutto oro quel che luccica, insomma.

Lo spettro del fallimento

Andando più nello specifico, l'inglese ha spiegato che la paura più grande era quella di affrontare un eventuale fallimento, la sensazione di non avere altra possibilità se le cose fossero andate male: "La cosa peggiore era la sensazione di non sapere cosa ci sarebbe stato dopo. 'Se adesso va male' - mi chiedevo - 'cosa succederà? Dove mi porterà tutto questo? Sarò ancora in F1 l'anno prossimo? So fare poche altre cose, cosa farò se andrà male?'. Sentivo addosso tutto questo e avvertivo una sorta di depressione per la maggior parte del tempo, perché se avevo un brutto weekend pensavo di non essere all'altezza. E poi ci sono i social, se non sai gestirli possono farti davvero del male".

L'importanza dell'aiuto

Lando ha dunque sottolineato un aspetto molto importante nella vita di un pilota, quello mentale. Il saper gestire aspettative e pressioni è stato fondamentale per lui, ed in questo il team ha giocato un ruolo importantissimo. Per questo motivo, Norris è felice della collaborazione che la McLaren ha con Mind, ente per la salute mentale: "Siamo partner di Mind, che ha aiutato enormemente me e molte altre persone non solo in McLaren ma nel mondo in generale. Parlando con la McLaren, le persone che sono intorno a me, i miei amici più vicini e anche Mind, ora sono in una condizione molto migliore. Sono molto più felice e posso godermi tutto ciò che faccio".

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