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Ferrari, cruciale a Jeddah la verifica "sul campo" dell'asfalto

Matteo Togninalli racconta i preparativi in vista del GP d'Arabia, su un circuito inedito, privo di qualsiasi riscontro e l'importanza di verificare i modelli di simulazione una volta in pista, nel corso delle libere. Molta attenzione sulle caratteristiche dell'asfalto

Ferrari, cruciale a Jeddah la verifica "sul campo" dell'asfalto
© Ferrari

"Il primo obiettivo è quello di stare lontano dai muretti e costruire la fiducia per essere veloci su un circuito del genere, particolarissimo e insidioso per i piloti". Se non fossimo alla vigilia del GP dell'Arabia Saudita, le parole di Matteo Togninalli potrebbero essere benissimo le valutazioni applicabili a una Monaco. La fiducia da costruire sin dal giovedì, nel Principato. Fiducia che andrà trovata dalle due sessioni di libere del venerdì, a Jeddah (qui trovi gli orari del week end). Tre zone DRS, una pista velocissima e dalla media oraria sul giro che le simulazioni vorrebbero come e più di una Monza.

Leggi anche - Anteprima Jeddah: benvenuti sul cittadino più veloce di sempre

Simulazioni alimentate da poche info

C'è tantissimo da scoprire. Togninalli, responsabile dell'ingegneria in pista della Ferrari, racconta come si è lavorato in vista dell'esordio a Jeddah: "I preparativi non sono stati semplici, non avevamo dati e le uniche informazioni erano i disegni del circuito, la tracciatura e le variazioni altimetriche. Partendo da qui abbiamo costruito gli input per i nostri strumenti e, iniziando già diverse settimane fa, abbiamo affinato passo dopo passo tutto, fino ad arrivare al simulatore con i due piloti.

Si tratta di un processo di progressiva rifinitura vista l'assenza di informazioni. Dovremo approcciare l'evento e le prove libere in un modo leggermente diverso dal solito. Dovremo imparare e capire se quanto abbiamo finora immaginato sia o meno corretto, poi essere in grado di adattarci il più rapidamente possibile".

Alla scoperta dell'asfalto

Tutti andranno un po' "al buio" nello scoprire il circuito e, soprattutto, i livelli di aderenza di un circuito ancora nella giornata odierna sottoposto a operazioni di pulizia. Le operazioni protratte fino all'ultimissimo istante, relative alla realizzazione del circuito, hanno inevitabilmente condizionato tutti gli interventi di pulizia del fondo.  

Il lavoro della Pirelli non è stato semplice, incentrato su simulazioni e in assenza dei rilevamenti tradizionali, sul posto, relativi alla granulometria. Non ci si attende, tuttavia, un fondo aggressivo.

"La tipologia e qualità dell'asfalto sono estremamente importanti per noi, perché insieme con le gomme è ciò che genera l'aderenza, permettendo alla macchina di andare forte in curva, in fase di frenata e accelerazione. Perché è così importante l'asfalto? Perché le gomme sono estremamente complesse nel modo in cui lavorano e per l'interazione con l'asfalto, sotto il punto di vista chimico e meccanico. La composizione del fondo impatta molto sul modo di lavorare delle gomme, così come i valori di aderenza e il comportamento della macchina in curva", approfondisce Togninalli.

"Con queste informazioni, grazie alla collaborazione con Pirelli e dai rilevamenti che condurremo, saremo in grado di alimentare i nostri modelli di simulazione e prevedere come si comporteranno le gomme, sia in termini di prestazione - bilanciamento e aderenza - che strategici, quindi degrado, usura, i principali fattori sulla strategia di gara".

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