GP Arabia Saudita, Vettel e la Race For Women: gara di kart con solo donne

Tante sono state le discussioni nella marcia di avvicinamento al primo GP d'Arabia Saudita, in una terra in cui sono ancora tanti i lati oscuri sui diritti umani. Si attendeva di vedere cosa avrebbero fatto i piloti più in vista su questo tema, come ad esempio Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, che non hanno tradito le attese: entrambi hanno manifestato apertamente il loro scetticismo di correre in un luogo che rispetto all'Occidente è ancora molto indietro, presentandosi con maglie e scarpe con l'arcobaleno a sostegno della comunità LGBTQ+.

Un passo in più lo ha fatto il tedesco, puntando a sensibilizzare l'opinione pubblica del Paese sul tema delle donne al volante: il pilota dell'Aston Martin ha organizzato una gara di kart, accompagnata dall'hashtag #RaceForWomen, aperta a sole femmine. Così lui ed altre otto ragazze sono scese in pista per promuovere l'automobilismo femminile in un Paese in cui le donne hanno avuto l'opportunità di guidare solamente nel giugno del 2018, un gesto che è stato molto apprezzato dagli appassionati. Vettel così facendo ha dato seguito con delle azioni concrete alle sue parole delle scorse settimane, quando a più riprese aveva parlato con scetticismo di correre in luoghi culturalmente così distanti e senza tutela per tante comunità. Un qualcosa che ha dato seguito al suo gesto di Budapest, quando ha "sfidato" il governo ungherese sfoggiando in griglia una maglia con i colori dell'arcobaleno e la scritta "Same Love".

Le motivazioni della gara di kart Vettel le ha spiegate in conferenza stampa: "Ci sono state molte discussioni e riflessioni in vista della prima gara in Arabia Saudita. Pensavo a cosa potessi fare dopo esserci soffermati sugli esempi negativi di alcuni paesi per quanto riguarda i diritti umani. Ho voluto pensare in modo positivo ed alla fine abbiamo deciso di organizzare questo evento di kart. Volevo cercare di trasmettere alcune delle mie esperienze nella vita e sulle piste per fare qualcosa insieme e ampliare la loro fiducia nel futuro. So che qui alle donne è stato concesso di guidare solamente poco tempo fa, per cui in poche hanno la patente. Alcune sono appassionate di F1, altre invece non sapevano nulla fino ad oggi di motori, si tratta di un buon mix di donne di diversa provenienza. Le loro storie mi hanno ispirato, hanno fiducia che il Paese possa cambiare.

A dare seguito al gesto di Vettel ci sarà l'esibizione sul circuito cittadino arabo da parte di Reema Jali, prima pilota donna pilota nella storia dell'Arabia Saudita. A lei sarà concesso di inaugurare il tracciato di Jeddah girando a bordo della mitica Williams FW07, un modo di omaggiare la memoria di Frank Williams con una vettura iconica: quella infatti è stata la macchina del primo titolo iridato per la scuderia di Grove, sulla quale spiccava, per la prima volta in F1 (parliamo delle stagioni a cavallo tra gli anni '70 e '80), uno sponsor arabo, nella fattispecie quello della compagnia aerea nazionale Saudia.