GP Arabia Saudita, FP2: svettano le Mercedes, Verstappen insegue e Leclerc va a muro

Due Mercedes davanti a tutti al termine delle FP2 del GP d'Arabia Saudita. Hamilton ha chiuso davanti al compagno di squadra Bottas ed a Gasly, con Verstappen solo 4°. Settimo Sainz, decimo Leclerc prima di finire a muro.

Il lavoro delle squadre è stato quello tradizionale, tra simulazioni di qualifica e di passo gara. Per quanto riguarda il giro secco la gomma dura ha dato buoni riferimenti, dimostrandosi, nelle condizioni del venerdì, una buona gomma molto valida anche nei tentativi con poco carico di benzina. Una situazione da monitorare e che potrebbe anche mutare a mano a mano che si evolverà la pista, ma di sicuro un aspetto da tenere in considerazione. Servirà trovare quella perfetta alchimia che permette di sfruttare pienamente le gomme, un grattacapo che servirà per tirare fuori il meglio dalla mescola C4, la più morbida, che in generale quest'oggi ha funzionato peggio rispetto alle due più dure, medium e hard. Da segnalare che l'asfalto di Jeddah, per offrire un grip iniziale maggiore, è stato trattato nella stessa maniera in cui era stato trattato quello di Istanbul (leggi qui).

Altro elemento da tenere presente per le qualifiche di domani è quello del traffico: tra curve cieche e carreggiata stretta, è difficile per chi deve dare strada togliersi di mezzo nei punti giusti e nei momenti giusti, un qualcosa che potrebbe creare problemi di "traffico" soprattutto in Q1, quando le vetture in pista saranno 20.

Il secondo turno di prove libere è andato in scena completamente in notturna, con i piloti che dopo i primi riferimenti della prima sessione hanno abbassato ulteriormente i tempi. Dall'1'29"786 delle FP1 (messo a segno da Hamilton) si è arrivati all'1'29"018, anche stavolta per merito di Hamilton, che ha portato a casa la miglior prestazione pure nella seconda sessione, per di più con gomma media. Appena 81 millesimi il ritardo del suo compagno di squadra Bottas (anche lui ricorrendo alla media e non alla morbida), mentre un velocissimo Gasly ha portato a casa il terzo tempo a soli 2 centesimi dalla Mercedes numero 77. Pierre è riuscito a mettersi dietro addirittura Verstappen, con l'olandese ad accusare 0"195 di ritardo e poco soddisfatto dalle sensazioni della sua macchina nel giro secco. Per quanto i tempi siano ravvicinati, la Mercedes pare essere più avanti rispetto alla Red Bull nella preparazione della macchina, con la scuderia di Milton Keynes che nel turno serale era scesa in pista con un'ala posteriore meno carica su entrambe le vetture. Del resto Perez non ha impressionato, chiudendo al 9° posto con 75 centesimi di ritardo. Inoltre Verstappen ha avuto bisogno di un ulteriore tentativo per scalare la classifica, dopo che la sua prima simulazione di qualifica non lo aveva affatto soddisfatto. Nelle simulazioni di passo gara la W12 ha dimostrato di essere al momento superiore alla RB16B, che invece non ha portato a casa tempi eccezionali. Una possibile spiegazione è una Honda molto giù di potenza per preservare al massimo la Pu dell'olandese.

Scorrendo la classifica dopo Verstappen troviamo una buonissima Alpine, che ha concluso con la terza fila virtuale, con Alonso 5° (+0"423) ed Ocon 6° (+0"537). Dopo il francese la prima delle Ferrari, con Sainz 7° a 571 millesimi dal vertice e davanti a Tsunoda. Decimo tempo per Leclerc, che ha rimediato 0"754 dalla miglior prestazione di Hamilton. E' stato proprio Charles a mettere la parola fine in maniera anticipata alla seconda sessione: a circa cinque minuti dalla bandiera a scacchi il monegasco è finito a sbattere in curva 22, provocando l'esposizione della prima ed unica bandiera rossa di giornata.