Autosprint

Mercedes crede nella W13, Wolff pensa sulla difensiva

In attesa dei miglioramenti della monoposto, a Mercedes non resta che ottenere il massimo a ogni gara. Il GP dell'Arabia Saudita è approcciato da terza forza in campo

Mercedes crede nella W13, Wolff pensa sulla difensiva
© Getty Images

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

23 mar 2022

La prima gara è corsa via con un bottino oltre l'immaginabile, perché la Mercedes W13 non è progetto oggi in grado di arrivare sul podio. Restano ancora tre gare, nel conto alla rovescia immaginato da Hamilton prima dell'esordio stagionale, perché i tecnici risolvano i problemi della monoposto. 

Capire come risolvere il porpoising e capire come poter girare con minore ala, minor carico e sfruttare al meglio l'effetto Venturi.

Se alzi la monoposto per limitare il rimbalzo aerodinamico, allora cedi anche parte di deportanza. Poche curve a Sakhir, molte più quelle che a Jeddah potranno fare la differenza.

Wolff, fare il massimo dei punti in attesa della svolta

"Abbiamo compiuto un passo avanti quanto a prestazioni rispetto ai test, però eravamo chiaramente la terza macchina più veloce dietro Ferrari e Red Bull. Sappiamo come la W13 abbia il suo potenziale e abbiamo bisogno di continuare a imparare, scoprire come sbloccare questo potenziale e, nel frattempo, massimizzare le opportunità di conquistare punti", commenta Toto Wolff, verso un GP dell'Arabia Saudita che potrebbe essere molto difficile.

"Abbiamo ottenuto il massimo dei punti che potevamo ottenere e più di quanti non ce ne aspettassimo. È stato dovuto in parte a sfortune altrui però l'affidabilità ha sempre avuto un ruolo cruciale in Formula 1", sottolinea ancora.

È tutto un pacchetto che necessità una rapida crescita, la W13 così estrema e diversa dalle filosofie progettuali che, al momento, hanno ripagato e convinto. C'è poi un tema di power unit da verificare nel suo rendimento e Jeddah, con i lunghi tratti in pieno, dirà qualcosa in più dopo il week end del Bahrain.

Mercedes pronta alla sfida di Jeddah

Problematica nella gara di Sakhir è stata anche la gestione gomme, un tema che in Arabia Saudita è destinato a restare sullo sfondo, essendo il circuito cittadino molto meno impegnativo sugli pneumatici.

"Adesso andiamo a Jeddah, una pista molto diversa: veloce, tortuosa e gran parte del giro affrontato con il gas in pieno. Ci siamo stati pochi mesi fa, adesso con una macchina nuova, nuove gomme che stiamo ancora imparando a sfruttare al massimo, sarà una ripidissima curva d'apprendimento. È una sfida che non vediamo l'ora di affrontare".

Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

Prost: McLaren senza rivali, può lasciare liberi Piastri e Norris

Alain Prost paragona il vantaggio attuale della McLaren con quello vissuto nel 1988 ed è la condizione che permette di lasciare liberi i piloti di sfidarsi

Cadillac, il team principal Lowdon parla di piloti, livrea e ambizioni

Graeme Lowdon, team principal del futuro undicesimo team, svela alcuni dei criteri alla base della scelta dei i piloti e lascia intendere l'estetica delle nuove monoposto
Autosprint
Autosprint
Autosprint

Insieme per passione

Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.

Abbonati a partire da 21,90

Abbonati

Sei già abbonato?Accedi e leggi