GP Emilia-Romagna: i 5 temi del fine settimana a Imola

GP Emilia-Romagna: i 5 temi del fine settimana a Imola© Getty Images

L'aria di casa fa meglio ad Alfa Romeo ed AlphaTauri piuttosto che alla Ferrari, battuta da una Red Bull che ad Imola ha portato i primi aggiornamenti, il tutto mentre la Mercedes è ancora in alto mare

25.04.2022 ( Aggiornata il 25.04.2022 12:29 )

Palla al centro

Com'è che si dice? Due a due, palla al centro. Punteggio che rispecchia le vittorie stagionali di Ferrari e Red Bull, ma anche quello che avrebbe dovuto esserci sulla carta nella domenica di Imola: Verstappen e Perez contro Leclerc e Sainz. Solo che non è andata così, il due contro due è stato un lusso che la Ferrari, con molta sfortuna, non ha potuto permettersi. Fuori subito Carlos, invischiato in un periodo rognato ma anche di errori, come quello commesso al venerdì. Ma questo non è un processo, solo un'analisi sommaria del perché e del percome la Ferrari non sia riuscita a sbancare Imola. Mica doveva essere facile, con questa Red Bull, ma c'è il rammarico per un fine settimana andato molto peggio del previsto e soprattutto molto inferiore, in termini di punti, rispetto a quanto avrebbe permesso di raccogliere il potenziale della macchina. La F1-75 non è stata la regina come a Melbourne, ma tutto sommato non è stata troppo dietro rispetto alla RB18, ammesso si possano fare valutazioni precise in un fine settimana reso difficile da interpretare sia dalla tiplogia di weekend sia dalle condizioni a metà tra bagnato e asciutto. Aspetti da tenere in forte considerazione entrambi, a cominciare proprio dal formato del fine settimana. Con il senno di poi, avere una sola sessione di prove libere a disposizione ha tolto qualcosa alla Ferrari, e questo lo si è visto nella mini gara quando Leclerc, complice anche la sua gestione (è partito all'attacco della sprint cercando di tenere fuori dal Drs Verstappen, ma l'ha pagata alla fine), ha dovuto arrendersi al graining ancor prima che a Max; nel GP vero e proprio, complice la mescola media, questo problema non c'è stato, in compenso c'è stata una partenza ben peggiore rispetto al sabato.

Binotto non ha voluto scuse sul via rivedibile di entrambe le sue macchine (leggi qui l'analisi del team principal), e per il prosieguo della corsa ha puntato il dito più sul pit-stop lento (3”7 la sosta di Leclerc contro 2”2 di Perez) piuttosto che sulla fatica della F1-75 a mandare in temperatura le gomme. Mattia sosteneva, a ragione, che con una fermata più rapida Charles sarebbe rimasto davanti a Sergio, dal momento che pur a gomme più fredde avrebbe avuto qualche metro di vantaggio in più sul messicano, che a quel punto non avrebbe avuto modo di ripassare già alla Villeneuve. Tuttavia, non è da escludere che Perez avrebbe potuto ripassare il monegasco più avanti, ovvero quando sulla F1-75 si è fatta sentire l'usura; era il momento in cui Leclerc ha chiesto il "piano D", inizialmente rigettato dalla squadra, ma poi dal muretto si sono resi conto che con le gomme Charles stesse iniziando a faticare un po' troppo. Visto che la maggior parte dei piloti è riuscita a concludere con il treno di medie montato nella prima parte di gara, probabilmente anche il Cavallino avrebbe potuto tirare i remi in barca, gestire ed accontentarsi del podio: la Ferrari invece ci ha voluto provare (il pit-stop è arrivato al termine del 49° passaggio su 63 giri previsti: ovvio dunque che non fosse una fermata per tentare il giro veloce, quanto l'estremo tentativo di prendere la seconda piazza) e questo aveva consentito a Leclerc di entrare finalmente sotto il secondo per l'utilizzo dell'ala mobile, ma poi è successo il patatrac. Imola, comunque vada, è un grande insegnamento: occorre anche accontentarsi, a volte. E soprattutto è il segnale che la Red Bull ferma non starà: a Miami arriverà qualche modifica sulla Rossa, ma più come adattamento ad un circuito atipico (e nuovo) piuttosto che come sviluppo vero e proprio; quello il Cavallino lo ha già in programma per la Spagna. Terra dove potrebbero emergere altre verità.

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