GP Miami: i 5 temi del fine settimana

GP Miami: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Una corsa fisicamente molto dura per tutti i piloti ha premiato Verstappen e la gestione delle gomme della sua Red Bull, sotto questo punto di vista superiore alla Ferrari, mentre dal fondo sono rinvenuti alla grande Ocon ed Albon

09.05.2022 ( Aggiornata il 09.05.2022 12:11 )

Porpoising, particolarità a Miami

Ormai il porpoising sta diventando un nuovo compagno di classe, un ingrediente imprescindibile per la F1 2022. E di lui si discute sempre, perché da questo fenomeno passano parecchie spiegazioni legate alle prestazioni delle varie squadre. A Miami l'effetto porpoising è stato quasi assente all'inizio, poi si è ripresentato nel corso delle sessioni. Perché? Per una serie di fattori che in Florida hanno fatto la differenza, insegnando qualcosa che sarà bene tenere a mente per il prosieguo del campionato.

Per prima cosa, i livelli di carico aerodinamico: a Miami tutti hanno scelto valori di deportanza medio-bassi, e questo ha favorito il “ritardo” del rimbalzo aerodinamico, che compariva a velocità più elevate rispetto al solito. In più, nelle FP1, le squadre hanno scelto assetti meccanicamente molto rigidi, una linea imposta dal tipo di pista, con le tante curve veloci che imponevano questa via nel deliberare gli assetti, in modo da dare ai piloti una monoposto abbastanza stabile nei cambi di direzione alle alte velocità. Poi però la pista ha iniziato a gommarsi, l'asfalto si è evoluto mostrando i primi segni del passaggio delle monoposto, ed i team hanno dovuto provvedere a tutto ciò, unito ad una ricerca della prestazione più esasperata. Così si è andati ad “ammorbidire” gli assetti meccanici, in modo da avere una monoposto in grado di affrontare meglio i tratti guidati e le sconnessioni dell'asfalto; questo ha però riproposto (per alcuni più di altri) il problema del porpoising. Le altezze da terra maggiorate per questo circuito sono state un'altra arma per fronteggiare il rimbalzo aerodinamico, che tuttavia anche a Miami è stato un fenomeno da tenere ampiamente in considerazione. In più, con il passare delle gare, le squadra comprendono molto di più le loro vetture, da qui una possibilità di intervento più efficace per gestire il problema.

Tutto ciò per dire che nonostante il porpoising a Miami sia stato complessivamente meno evidente in griglia, ancora non si può parlare di problema risolto, per un effetto aerodinamico che richiederà ancora del tempo per essere compreso fino in fondo e quindi risolto del tutto.

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