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Vettel si interroga: "Correre in F1 è la cosa giusta?"

Sebastian, ospite di un talk show nel Regno Unito, parla di ambiente, di sostenibilità e degli interrogativi che lo accompagnano nel fare il mestiere del pilota

Vettel si interroga: "Correre in F1 è la cosa giusta?"
© Aston Martin F1

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

13 mag 2022

Ambiente, sostenibilità, dipendenza energetica. I temi sono da talk e le strade sul futuro sono scelte politiche. Temi e risposte sui quali Sebastian Vettel non si sottrae da tempo. Ha svelato impegno sulla materia e, al BBC Question Time, si è ritrovato a parlarne da una posizione insolita. 

Una partecipazione non nuova a tematiche quali ambiente e diritti umani, Sebastian a Miami ha sottolineato i rischi dell'innalzamento del livello del mare quale conseguenza dei cambiamenti climatici. Il messaggio, in una t-shirt. 

Ipocrita, si dirà, parlare di sostenibilità ambientale per chi vola da un angolo all'altro del globo, inquinando e correndo in un business che dichiara di puntare al 2030 alle emissioni nette zero di gas climalteranti. Futuro, contro una realtà che si muove a piccoli passi e vede il paradosso dell'aspetto più efficiente e relativamente pulito proprio nelle power unit (il rendimento termico è superiore al 50% e migliore di qualsiasi sistema full hybrid della produzione stradale, che si colloca su valori di poco oltre il 40%).

Gli interrogativi di Vettel 

"Guidare un'auto è la mia passione e ogni volta che entro in macchina lo adoro. Quando esco, chiaramente penso anche se sia la cosa giusta da fare, viaggiare per il mondo, sprecando risorse", riconosce Vettel. "È qualcosa sulla quale mi interrogo, ci sono certi aspetti sui quali ho il controllo e altri sui quali non lo ho. Ci sono cose che faccio e penso di poter fare meglio. Se prendo sempre un aereo? No, non quando posso usare l'auto. Altre cose però esulano dal mio controllo".

La "vetrina" della Formula 1 utilizzata per veicolare messaggi e impegno personale, negli ultimi anni con successo di gran lunga superiore ai risultati sportivi, che latitano. È un Vettel che ammette la realtà, un'ipocrisia di base nel discutere di certi temi da una posizione integrata in un business che - insieme a un complessivo, globale, stile di vita - contribuisce a inquinare: "Correre in F1 mi rende ipocrita, avete ragione a ridere, perché sono interrogativi che io stesso mi pongo quotidianamente. Non sono un santo, sono molto preoccupato quando si tratta del futuro e di temi come l'energia, la dipendenza energetica, la direzione verso il futuro".

La via delle fonti rinnovabili

Tematiche di un'attualità estrema, se possibile incrementata dalle conseguenze della guerra in Ucraina. "Dobbiamo smetterla di dipendere dai combustibili fossili e possiamo farlo, perché ci sono le alternative. In Gran Bretagna sapete di avere una sorta di miniera d'oro sulla quale siete seduti: il vento. Potete aumentare la fornitura energetica con l'eolico, il solare. Ogni paese ha i propri punti di forza e deboli.

Dobbiamo cambiare marcia, non solo per diventare indipendenti energeticamente ma anche per prenderci cura del quadro di insieme, vivere su un pianeta che sia godibile quanto lo è oggi. Dovremmo pensare alla pace energetica o alla libertà energetica, rappresentata dalle rinnovabili. È quello il futuro, non solo un modo di proteggere la gente che non può permettersi le bollette ma di proteggerci dal futuro".

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