GP Spagna: i 5 temi del fine settimana

GP Spagna: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Verstappen e la Red Bull si riprendono la leadership nelle rispettive classifiche, approfittando di una Ferrari che va ko con Leclerc ma velocissima fino al ritiro; segnali di ripresa da parte della Mercedes mentre fa discutere la nuova Aston Martin

23.05.2022 ( Aggiornata il 23.05.2022 11:46 )

Ma sono comunque sette decimi

Fu vera gloria? Mai come in questo caso basarsi sulle sensazioni può essere sbagliato, addirittura fuorviante. Servono certezze tecniche basate sui numeri, non sulle sensazioni. Ed i numeri dicono che sì, la Mercedes W13 in versione spagnola fosse molto, molto più solida rispetto a quella vista nelle prime cinque gare, ma che ancora non basta per avere sogni di gloria illimitati. La realtà con cui Mercedes deve fare i conti è quella di una macchina libera dal porpoising (a Brackley si augurano per sempre), da qui la maggior possibilità di estrarre potenziale dalla vettura abbassando le altezze da terra sbloccando efficienza sul dritto, anche se Mattia Binotto ha parlato di un distacco tra Leclerc e Russell, in una corsa lineare, di “40, 45 secondi”, il che si tradurrebbe in “circa sette decimi al giro”.

E' chiaro che prendere sette decimi su una pista come Barcellona significa non avere la macchina per vincere, ma poi ci sono tutte le note del caso, note che lo stesso Binotto conosce benissimo: le dinamiche di gara hanno imposto a Russell di duellare con Verstappen, da qui una perdita di tempo sul giro aumentata e soprattutto uno sforzo notevole sulle gomme, ed in tutto questo è mancata la verifica di Lewis Hamilton, protagonista di una grande corsa in rimonta. Russell ha parlato di ritardo dimezzato, “prima erano circa otto decimi, adesso siamo sui tre o quattro”, il che sarebbe un margine certamente più accettabile rispetto ai sette che stavano emergendo su un passo gara, ripetiamo, sul quale ha inciso un duello all'arma bianca. Sebbene sia mancata la riprova assoluta di una gara a pista libera, condizione in cui si può esprimere tutto il potenziale sul passo, la Mercedes a Barcellona ha trovato, almeno in parte, le risposte che cercava: e Toto Wolff nel dopo gara ha ammesso candidamente che la sua squadra proseguirà con questo concetto di vettura, una cosa assolutamente non scontata dal momento che gli ingegneri della Stella si sono interrogati per settimane se la strada intrapresa non fosse semplicemente una strada sbagliata, con un'idea di base errata.

Invece, a quanto pare, questa W13 del potenziale ce l'ha: tra un ritardo in classifica piuttosto notevole (36 i punti di distacco per Russell, 64 quelli di Hamilton, per un totale di 75 lunghezze da recuperare tra i Costruttori) ed uno in pista diminuito ma non ancora colmato coltivare sogni di gloria appare proibitivo, ma la grande paura di aver cannato completamente il progetto pare alle spalle, cosa che permetterà di intraprendere con serenità lo sviluppo di questa vettura, con ottimismo in chiave W14 (o come si chiamerà) del 2023.

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