Audetto: "F1 apice della tecnologia, Indy dello show: ma il Circus è sempre più americano"

Audetto: "F1 apice della tecnologia, Indy dello show: ma il Circus è sempre più americano"

Daniele Audetto, oggi consigliere della Monaco Increase Management, in esclusiva ai nostri microfoni si è lasciato andare ad un confronto diretto tra F1 ed Indianapolis, dove insieme a Salvatore Gandolfo ha raggiunto Alex Palou per la 500 Miglia

29.05.2022 ( Aggiornata il 29.05.2022 11:54 )

L'America è un po' l'altra faccia delle corse, il modo più appariscente di viverle. Daniele Audetto il motorsport lo ha vissuto a tutto tondo, attraverso le varie epoche e con ruoli diversi: dai rally alla Formula 1, dalla Lancia alla Ferrari prima di gettarsi a vivere le varie sfaccettature del Circus tra Arrows, Renault, Super Aguri ed HRT. Oggi invece, da consulente della Monaco Increase Management di Salvatore Gandolfo, tifa Alex Palou, raggiunto nel fine settimana della 500 Miglia di Indianapolis.

Anche gli incidenti fanno parte dello show

Tornare in America, per l'iconica gara a Stelle e Strisce, è stato un modo per confrontare le corse americane con quelle europee. E sul confronto, Audetto ha le idee chiare: "Sono due mondi completamente diversi - ha detto a noi di Autosprint -, la F1 è l'apice della tecnologia, Indianapolis l'apice dello spettacolo. Diciamo che la percezione del pubblico americano è diversa da quella del pubblico europeo. Vedere vetture che vanno a quasi 400 all'ora per 500 Miglia è una cosa grandiosa, e diciamo la verità, lo è anche per gli incidenti che si verificano, i quali sono spettacolo puro visivamente parlando. In F1 oggi, e per fortuna dico perché non è che sono contrario, le misure di sicurezza, i disegni dei circuiti sono diversi, se c'è uno spigolo fuori norma fanno sciopero. E' una filosofia diversa. Qui accettano molto di più il rischio, mentre la F1, giustamente perché i piloti hanno la loro pelle da salvare, è tutto molto più sicuro, sebbene anche ad Indy la Dallara abbia fatto un grandissimo lavoro. Assistere al doppio carpiato di Hertha e vedere che è rimasto illeso vuol dire che anche qui in America grazie alla Dallara sono stati fatti grandissimi progressi sulla sicurezza. Certo che le Formula 1 come adesso, con tutti i crash test che ci sono, sono indistruttibili e le piste sono molto sicure, quindi lo spettacolo è più legato all'azione dei sorpassi. E' la filosofia ad essere completamente diversa. Quindi direi che la tecnologia svetta in Europa e lo spettacolo in America".

Una F1 sempre più americana

Al di là delle immagini della pista, ad Audetto non dispiace neanche il modo in cui Liberty Media ha deciso di aprirsi, puntando più sulla spettacolarizzazione dell'evento: "Sulla spettacolarità, teniamo presente che Liberty Media sta un po' 'americanizzando' la F1. Lo si vede dal fatto che ci saranno tre gare in America, con tutto quel contorno organizzato a Miami. Per merito o per colpa, che dir si voglia, di Liberty, la F1 sta diventando sempre più americana. Non dico che sia diventata più spettacolo che tecnica, ma è chiaro che si stia dando sempre più importanza allo show rispetto all'epoca di Bernie Ecclestone. Ci si è aperti di più ai media, in più è arrivato Netflix con la serie Drive to Survive, e bisogna dire che stanno avendo successo perché mai come quest'anno stanno raggiungendo record di partecipazione di pubblico, di interesse nel mondo. Il fatto che Liberty stia portando la F1 in questa direzione probabilmente è positivo".


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