Record battuti, prime volte, sorprese e dati inaspettati: c'è un po' di tutto tra le statistiche del campionato 2022

F1 2022: le 10 curiosità del mondiale

<p>Qualche statistica curiosa, qualche curiosità statistica. Il <strong>mondiale di F1</strong> che si è concluso oltre un mese fa ci ha regalato qualche numero incredibile, qualche colpo di scena, qualche conclusione inattesa. Eccole qui.</p>
<p></p>
<p><a href="https://autosprint.corrieredellosport.it/news/formula1/2022/12/27-5996651/f1_2022_le_pagelle_dei_piloti">Mondiale F1 2022: il pagellone</a></p>
<p><span style="text-decoration: underline;"><em><strong>SCORRI TRA LE SCHEDE</strong></em></span></p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h3>Red Bull: Verstappen da record nel segno di... Watson</h3>
<p></p>
<p>Per <strong>Max Verstappen</strong> è stato un 2022 da record. Con le sue<strong> 15 vittorie stagionali</strong> l'olandese è diventato il pilota capace di cogliere il maggior numero di successi in una singola stagione (battuto il precedente primato, di 13, appartenente a Schumacher e Vettel, ottenuto rispettivamente nel 2004 e nel 2013), ed oltre a questo è diventato pure il pilota capace di ottenere il maggior numero di punti in un singolo campionato: <strong>454</strong>, battuto il vecchio record di Hamilton che nel 2019 aveva raccolto 413 punti (seppur con una gara in meno). In termini assoluti, per Max, questo però non è un primato: il record resta pressoché imbattibile, perché in virtù della regola degli scarti Alberto Ascari (1952) e Jim Clark (1963 e 1965) riuscirono a portare a casa il 100% dei punti disponibili, con Max invece fermo al 76,17%.</p>
<p>Inoltre, nessuno negli ultimi 40 anni era riuscito a vincere due GP o più in una singola stagione partendo dal 10° posto o peggio: l'ultimo a riuscirci era stato <strong>John Watson</strong>. Max ha vinto partendo 10° a Budapest e 14° a Spa, mentre Watson nel 1982 vinse a Zolder partendo 10° ed a Detroit scattando 17°.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h3>Ferrari: per la F1-75 12 pole come la F2004</h3>
<p></p>
<p>In termini assoluti, la <strong>F1-75</strong> è stata la monoposto Ferrari ad aver raccolto il maggior numero di pole position in una singola stagione: <strong>12</strong>, come la favolosa <strong>F2004</strong>. Certo, in termini percentuali non è lo stesso (66,67% per la F2004 in un mondiale di 18 GP, 54,55% per la monoposto 2022 in un campionato fatto di 22 appuntamenti), ma soprattutto non è lo stesso alla voce vittorie: la F2004 si impose ben 15 volte, mentre la F1-75 ha portato a casa solamente 4 GP.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h3>Mercedes: per Hamilton mai una pole e mai una vittoria</h3>
<p></p>
<p>Dopo 15 stagioni consecutive con almeno una pole e almeno una vittoria, la striscia vincente di <strong>Lewis Hamilton</strong> si è fermata qui. Di chiudere un anno senza una pole e senza una vittoria all'inglese della <strong>Mercedes</strong> non era mai capitato. Fin qui, gli anni più "magri" da questo punto di vista erano stati il 2011 per quanto riguarda le pole (una, in Corea, quando ancora correva in McLaren) ed il 2013 per quanto riguarda le vittorie, con il singolo successo di Budapest nel suo primo anno con i colori della Mercedes.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h3>Alpine: Ocon batte Alonso</h3>
<p></p>
<p>Nella sua lunghissima carriera ultraventennale, solo tre volte Fernando Alonso aveva chiuso dietro al compagno di squadra in classifica e solamente in un'occasione gli era capitato di raccogliere, a fine anno, meno punti del compagno di squadra. Nell'anno del debutto in <strong>Minardi</strong>, nel 2001, <strong>Tarso Marques</strong> gli era finito clamorosamente davanti in virtù dei piazzamenti (un 9° posto contro un 10° posto di Fernando), pur se entrambi avevano finito a quota zero punti. Nel 2007 in <strong>McLaren</strong> Alonso aveva chiuso alla pari con <strong>Hamilton</strong> (109 punti ciascuno) ma era stato classifica dietro in virtù dei piazzamenti (quattro vittorie a testa, con Lewis davanti con cinque secondi posti contro i quattro dello spagnolo), mentre nella disgraziata stagione 2015, sempre alla McLaren, Nando aveva raccolto 11 punti contro i 16 di <strong>Jenson Button</strong>. </p>
<p>Fino al 2022, Jenson era l'unico ad aver finito con più punti di Nando a parità di macchina, ma nessuno finora era riuscito a fare più punti del talento di Oviedo al termine dell'intera convivenza da compagni di squadra. Quest'anno ci è riuscito <strong>Esteban Ocon</strong>: non solo ha fatto più punti nel corso dell'anno (92-81), ma ha raccolto più punti in totale nei due anni di convivenza con Alonso, dopo aver finito dietro di sette lunghezze (81-74) nel 2021. Per cui, in due anni nel box Alpine il francese ha conquistato un totale di <strong>166 punti contro i 162 dello spagnolo</strong>: nessuno ci era mai riuscito.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h3>McLaren: Norris, podio "unico"</h3>
<p></p>
<p>Nelle 22 gare del mondiale 2022, il podio è sempre stato appannaggio di piloti in tuta Red Bull, Ferrari o Mercedes, con l'eccezione di Imola. Sul Santerno, quarta gara dell'anno, dietro al duo Red Bull si è piazzato <strong>Norris</strong>, con la <strong>McLaren</strong>: Lando è stato l'unico, eccetto i piloti dei tre top team, a chiudere sul podio in questa stagione.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h3>Alfa Romeo-Sauber: percentuali al ribasso per Zhou</h3>
<p></p>
<p>Il maggior divario tra compagni di squadra che si è registrato nel 2022 è stato quello del box Red Bull, con Max Verstappen avanti di 149 lunghezze rispetto a Perez (454 contro 305). In termini percentuali, però, la prestazione più deludente è stata quella di<strong> Guanyu Zhou</strong>, che ha portato a casa appena 6 punti contro i 49 di Valtteri Bottas: ciò significa solamente il 12,24% dei punti totali del compagno di squadra e, più in generale, appena il 10,9% dei punti totali del team.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h3>Aston Martin: Vettel, 300 GP sfiorati</h3>
<p></p>
<p><strong>Sebastian Vettel</strong> ha chiuso la carriera con 4 titoli mondiali, 53 vittorie, 57 pole position, 122 podi e 38 giri veloci. I GP totali disputati in carriera, invece, sono stati <strong>299</strong>: il tedesco non ha toccato quota 300 per pura sfortuna, perché ad inizio anno ha dovuto saltare le prime due gare (Bahrain e Arabia Saudita) per Covid, un'assenza che gli ha precluso la possibilità di diventare il settimo pilota della storia (dopo Barrichello, Schumacher, Button, Alonso, Raikkonen ed Hamilton) a toccare quota 300 GP.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h3>Haas: pole americana 47 anni dopo</h3>
<p></p>
<p><strong>Kevin Magnussen</strong> è stato il pilota numero 106 ad artigliare una pole position nelle 73 edizioni del mondiale di F1, mentre la <strong>Haas</strong> è stata la scuderia numero 41 a riuscirci. Una pole da parte di una squadra statunitense non la si vedeva dal 1975, 47 anni fa, quando <strong>Tom Pryce</strong> piazzò la sua<strong> Shadow DN5</strong> davanti a tutti nelle qualifiche di Silverstone, al GP di Gran Bretagna. In totale sono 7 i team americani ad aver conquistato almeno una pole position nella storia della F1, per un totale di 15 pole a stelle e strisce: Kurtis Kraft (6), Stevens (1), Watson (2), Lesovsky (1), Ewing (1), Shadow (3) ed Haas (1). La differenza è che a parte la Shadow e la Haas, tutte le altre ci sono riuscite solamente ad Indianapolis, vale a dire negli anni ruggenti in cui la 500 Miglia era tappa fissa del mondiale di F1, per quanto spesso disertata dai team europei, mentre tali squadre americane partecipavano solo a quell'appuntamento. </p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h3>AlphaTauri, la coppia più "cattiva"</h3>
<p></p>
<p><strong>Gasly</strong> e <strong>Tsunoda</strong>, due piloti finiti troppo spesso dietro alla lavagna. Pierre ha concluso la sua esperienza a Faenza con ben 10 punti di penalità sulla patente (a 12 scatta la squalifica), mentre Yuki è stato il pilota più investigato dell'anno: è finito "under investigation" per ben 13 volte a causa della sua condotta di guida, cui si aggiungono le tre sanzioni per l'utilizzo di componenti aggiuntivi della power unit.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h3>Williams: Albon maratoneta</h3>
<p></p>
<p>Dopo una stagione da terzo pilota alla Red Bull, il 2022 è stato l'anno del ritorno da titolare per <strong>Alexander Albon</strong>. Per tornare nei punti, all'anglo-thailandese sono bastati tre GP, dato che a Melbourne ha chiuso al 10° posto. Per riuscirci, lui e la Williams si sono inventati un capolavoro tattico: 57 giri su 58 con gomma dura prima di fermarsi alla fine del penultimo passaggio per la sosta obbligatoria. Il suo stint con la <strong>hard</strong>, durato 300,846 chilometri, è stato il più lungo dell'anno con un set di slick.</p>

È appena finito il Mondiale 2022 e il Circus mette già nel mirino la prossima stagione. Scatta il conto alla rovescia per il primo appuntamento del campionato 2023 in Bahrain, con una griglia di partenza che sarà molto diversa da quella che abbiamo visto fino a domenica scorsa ad Abu Dhabi. A chiudere il cerchio di team e piloti è  l'ufficialità dello statunitense Sargeant alla Williams, che completa la nuova line up. Ecco tutti i nomi delle squadre con i rispettivi piloti

Formula 1: ecco tutti i piloti e le squadre che correranno il Mondiale 2023

<p>Record battuti, prime volte, sorprese e dati inaspettati: c'è un po' di tutto tra le statistiche del campionato 2022</p>