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Un plauso a chi a modo suo è riuscito a distinguersi, facendo parlare di sé e lasciando un segno nell'arco del campionato 2022
29 dic 2022 (Aggiornato alle 18:04)
E dire che al primo anno di università aveva pure pensato di mollare, perché il corso di ingegneria aeronautica gli sembrava una faccenda troppo difficile per lui. Chissà cosa si sarebbe perso, chissà che cosa ci saremmo persi. Di sicuro la Ferrari avrebbe avuto qualche titolo in più, al netto di una serie di gioielli, i suoi, che sarebbe andata perduta. L'ultimo, in ordine cronologico, la RB18: la macchina delle 17 vittorie, la macchina del record personale. Mentre gli altri ci mettevano mesi per risolvere il porpoising, lui aveva previsto il problema già nell'inverno, intuendo che la partita si sarebbe giocata soprattutto sulla gestione delle altezze da terra. L'unico difetto, risolto da maestro, è stato quello del peso, più ingombrante pure della scarsa affidabilità di inizio campionato. Considerando che tra l'incidente in bici dell'estate 2021 e la lotta iridata fino all'ultimo contro Hamilton questa RB18 ha avuto una gestazione piuttosto complicata, un altro capolavoro. E dei suoi capolavori, ormai, ha perso il conto.
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