La Juve a Maranello, tra Zebre e Cavallino

Novembre 1973, a Fiorano: la Juventus di Cestmir Vykpalek fa visita alla Ferrari e i bianconeri fanno bella mostra con i neo-acquisti della Rossa Regazzoni e Lauda, posando accanto alla Ferrari 312 Pb

Cronaca di una meravigliosa gita della Juventus di Vykpalek a Fiorano, nel novembre 1973, propiziata dal giovane Luca Cordero di Montezemolo

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Andrea Cordovani

26.01.2023 16:19

Una volta chiesero a Gianni Agnelli se avrebbe rinunciato a uno scudetto della Juventus per un Mondiale vinto dalle Rosse. Difficilmente l’Avvocato si faceva prendere in contropiede e rispose: “No, non rinuncerei a nessuno scudetto della Juve, ma una cosa non esclude l’altra". Già la Vecchia Signora: "Mi emoziono perfino quando leggo in qualche titolo di giornale la lettera J. Penso subito alla Juve", è una delle frasi celebri del grande sabaudo. Su cosa avessero in comune zebra e Cavallino, non aveva dubbi: "Hanno in comune la qualità".

Anche il Drake amava il calcio

Quella per il football, è stata, in verità, anche una grande passione di Enzo Ferrari che per un breve periodo fu anche dirigente del Modena Calcio, di cui era ovviamente tifosissimo. In realtà, finita l’epopea dei gialli, al Commendatore era rimasta l’Inter a fargli battere il cuore. Lo ha raccontato il suo barbiere di fiducia Massimo D’Elia, scomparso di recente, che col Drake lavorava anche al lunedì, giorno di chiusura per chi lavora con pettini e forbici. "Ferrari seguiva attentamente le vicende del Modena e si rammaricava quando i canarini non riuscivano ad emergere come avrebbe desiderato. Il lunedì spesso commentavamo le partite disputate il giorno prima. Mi divertivo un mondo perché quando l’Inter aveva perso lui evitava di parlarne. Se io facevo un accenno, abilmente portava il discorso su un’altra squadra, criticando in maniera positiva o negativa il comportamento di uno o più calciatori. Ma se aveva ottenuto la vittoria ne tesseva le lodi entusiasticamente".

La Juve a Maranello

E allora proviamo per un attimo a immaginare la scena nel giorno in cui la Juventus varca i cancelli di Maranello per la prima volta nella storia... Chissà quali saranno stati i commenti più intimi di Enzo Ferrari. È sabato 3 novembre 1973. La Vecchia Signora il giorno dopo gioca al Dall’Ara di Bologna. Raccontava Franco Gozzi, il delfino del Drake: "Quella fu un’iniziativa di Luca Cordero di Montezemolo approdato da poche settimane a Maranello per ricoprire il ruolo di direttore sportivo della Rossa. Si dimostrò subito attivissimo".

La cronaca dell'epoca

Fresco di laurea negli Stati Uniti, Montezemolo mostra subito grandi abilità nel campo del marketing e mette insieme un’operazione che fa parlare. Quel giorno i giocatori bianconeri allenati da Cestmir Vycpalek (lo zio di Zednek Zeman) varcano i cancelli e poco prima dell’ora di pranzo si presentano nella casa del Drake. La cronaca di quei momenti è dentro ai ritagli dei giornali. Corriere della Sera: “Il motore della Juve non gira. Sarà stato per questo motivo che la co- mitiva bianconera si è portata in pellegrinaggio a Maranello, ospite della Ferrari, prima di affrontare domani il Bologna. C’era un gran numero di tifosi ad attendere i campioni all’ingresso della fabbrica. La massa vociante, quando il pullman con i giocatori è entrato in fabbrica, ha forzato i can- celli stringendosi attorno alla squadra. Hanno accolto i giocatori i due piloti ufficiali della Ferrari, lo svizzero Clay Regazzoni e l’austriaco Niki Lauda, nonché l’addetto stampa dottor Gozzi. La visita è stata guidata dall’assistente della direzione, avvocato Luca di Montezemolo, che ha illustrato le caratteristiche tecniche delle vetture da corsa e anche delle vetture che la Ferrari costruisce per la sua clientela privata. Poi la comitiva juventina si è trasferita sul circuito di Fiorano dove è stata accolta da Enzo Ferrari che ha rivolto ai giocatori un breve indirizzo di saluto ed ha espresso alla fine i suoi voti augurali. È mancato lo spettacolo più atteso, quello costituito dalle prove dei mostri di formula uno, cui avrebbero dovuto assistere appunto i giocatori. Ma tali vetture, fin dalla mattinata, erano state avviate verso la Francia dove sul circuito di Le Castellet sosterranno importanti test in ordine ai pneumatici. Al termine della visita la squadra è stata ospite di Enzo Ferrari in un ristorante nei pressi della fabbrica stessa e nel pomeriggio la squadra ha poi ripreso il suo viaggio raggiungendo Bologna”.

La Stampa: “Di fronte alla B.B. (la Ferrari “Berlinetta Boxer” con motore posteriore centrale, costo circa venti milioni e velocità superiore ai 300 kmh) Altafini, appassionato di auto, si è concesso una battuta: «In cambio, la Juventus potrebbe dare Bettega e Anastasi». Poi, ha aggiunto: «Ma per decine di queste stupende macchine». Causio e Zoff hanno posato, nello stretto abitacolo di uno spider 312-P. Più tardi, in pullman, la squadra ha percorso la pista di Fiorano inaugurata proprio l’anno scorso. Il giorno dopo sui quotidiani la foto dei bianconeri desta curiosità ma la Juve forse ancora un po’ distratta pareggerà zero a zero a Bologna.

“La parodia del calcio”, titolano i giornali del lunedì, le due squadre hanno raggiunto il pareggio cui miravano, grande confusione in campo ed errori da entrambe le parti. Alla fine di quel campionato la Vecchia Signora chiuderà alle spalle della Lazio di Maestrelli.

Fa davvero uno strano effetto ora vedere gli juventini che guardano ammirati la Ferrari 312 PB che ha appena finito la sua avventura nel Mondiale Prtotipi. È questa la vettura che segna la fine di una bellissima storia nell’endurance e l’inizio di cinquant’anni di rimpianti. Esattamente cinquant’anni fa, prima che il nipote dell’Avvocato, John Elkann riannodasse i fili di quel meraviglioso racconto, riportando in vita un sogno rosso rimasto per troppo tempo proibito.

*Nella foto di apertura: Novembre 1973, a Fiorano: la Juventus di Cestmir Vykpalek fa visita alla Ferrari e i bianconeri fanno bella mostra con i neo-acquisti della Rossa Regazzoni e Lauda, posando accanto alla Ferrari 312 Pb 


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