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De Vries: "In Italia mi sono sempre sentito a casa"

L'olandese è molto legato all'Italia: non solo perché a Monza ha debuttato, ma anche perché nel nostro Paese ha fatto esperienza sui kart e perché quest'anno guiderà per un team italiano, l'AlphaTauri

De Vries: "In Italia mi sono sempre sentito a casa"
© Getty Images

L'Italia è nel destino di Nyck De Vries. Dalle nostre parti si è fatto le ossa nelle categorie propedeutiche, nella nostra penisola ha trovato il debutto in gara in F1 e sempre alla nostra penisola sarà legato nel 2023, quando sarà pilota titolare con l'AlphaTauri a Faenza.

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Nyck e l'Italia

In un lungo podcast organizzato dal suo stesso team, l'olandese ha parlato della carriera, delle proprio aspettative e del legame che lo lega all'Italia: "Non vedo l'ora di correre con AlphaTauri nel 2023 - ha detto - e sono grato alla Red Bull per avermi dato questa opportunità. Dopo la Formula 2 ho intrapreso una strada leggermente diversa nel motorsport, ma la Formula 1 è sempre stata il mio sogno e sono felice di poterlo realizzare. Ho passato gran parte della mia giovinezza in Italia per correre sui kart, e mi ci sono sempre sentito a casa. E' fantastico per me far parte di una squadra italiana che è un po' come una famiglia".

Un debutto inaspettato

Sempre parlando del nostro Paese, ma stavolta del GP d'Italia a Monza dello scorso anno, l'olandese ha rivelato alcuni aneddoti su quel debutto inaspettato: "Quel venerdì sera ero super rilassato, avevo girato nelle FP1 ed il mio weekend era finito. Il sabato mattina sono andato in pista, sono arrivato al paddock tra le 10 e le 10.30, c'era ancora poca gente per cui mi sono seduto con alcuni ospiti ed ho ordinato un cappuccino. Poi all'improvviso mi ha chiamato James Vowles e mi ha detto 'puoi venire all'ufficio Mercedes? Potresti correre per la Williams'. Lì per lì non ho capito bene, pensavo si riferisse alla stagione successiva. Gli ingegneri della Mercedes facevano il tifo per me ma dicevo loro di aspettare, per cui sono andato al box della Williams per capire quale fosse il problema. Lì purtroppo ho capito che Albon era stato portato in ospedale durante la notte a causa di un'appendicite, anche se non ero ancora sicuro se avrei corso o meno. Ma 20 minuti dopo, nella riunione prima delle FP3, è diventato chiaro che sarei stato il loro pilota nel fine settimana e da quel momento non ho più lasciato l'ufficio tecnico ed il box". 

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