FIA-Liberty, alle squadre di F1 non piace lo stile Ben Sulayem

FIA-Liberty, alle squadre di F1 non piace lo stile Ben Sulayem

Le tensioni tra presidente FIA e Liberty Media sono al momento accantonate, mentre emergono malumori tra alcune squadre per lo stile della leadership mostrato da MBS

02.02.2023 ( Aggiornata il 02.02.2023 12:29 )

Dopo il duro botta e risposta tra FIA e Liberty Media, le acque sembrerebbero essersi calmate. Se sarà vera collaborazione, costruttiva, per il bene della Formula 1, lo diranno i fatti dei prossimi mesi. Si discute dei regolamenti 2026 da mettere a punto, c'è poi la questione più che mai aperta della manifestazione d'interesse da aprire a nuove squadre. 

Alla replica firmata dall'ufficio legale di Liberty Media, dopo i tweet insoliti da parte di un presidente FIA, non è giunta una risposta dall'ufficio di Place de la Concorde. L'accusa di aver "interferito in modo inaccettabile" su aspetti interamente sotto il controllo di Liberty Media è stata incassata senza ulteriori repliche.

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È quanto rivela il giornalista Craig Slater, Sky Sports News. Quel che è più interessante, tuttavia, al di là dei formalismi e delle "conversazioni positive che continuano tra le due organizzazioni, a tutti i livelli", è la postura assunta dalle squadre.

La lettera dell'ufficio legale Liberty non era solo indirizzata alla presidenza Ben Sulayem, ma è stata diffusa per conoscenza ai team.

Le squadre non gradiscono lo stile del presidente

Gli ultimi 15 mesi, i primi del nuovo presidente a capo della FIA, hanno tracciato un divario netto rispetto al suo predecessore, rispetto allo stile di Jean Todt. In primis sul piano della comunicazione e le manifestazioni pubbliche su aspetti "caldi", di chiaro contrasto tra FIA e Liberty Media. Vedi il caso Andretti Global e le differenti vedute.

"Mi dicono che ci siano dei problemi legati al personale stile della leadership di Mohammed Ben Sulayem in FIA. Sono esponenti di vertice di una serie di squadre di Formula 1, vedremo come si svilupperà la vicenda", ha rivelato Slater, indicando i malumori presenti in alcune squadre nei confronti di Ben Sulayem. Differenze di vedute e contestazioni sulle ultime scelte che si sono registrate anche sul punto del "bavaglio" messo ai piloti. Il limite alle libere iniziative personali, su temi politici o religiosi, nell'arco di un week end di gara, è stato contestato non solo dai piloti ma anche da alcune squadre.

"Resta ancora questo punto di attrito, forse Ben Sulayem sembra indicare una direzione mentre la Formula 1 e i piloti, per certi versi, in alcune aree spingono in un'altra direzione. Questo è un aspetto che andrà risolto nel breve periodo, affinché lo sport possa operare correttamente".


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