Marko contrario all'idea di una Formula 1 a firma saudita

Marko contrario all'idea di una Formula 1 a firma saudita© Getty Images

Nel commentare le indiscrezioni sull'interesse all'acquisto della Formula 1, Helmut Marko si interroga su uno scenario assolutamente teorico: una proprietà venduta all'Arabia Saudita 

Fabiano Polimeni

30.01.2023 17:31

Pecunia non olet, o quasi. La Formula 1 si trova interessata da rumours circa il suo valore, tutto finanziario, del business al di là delle corse.

Venti miliardi di dollari sul tavolo, questa la misura dell'investimento proposto dai sauditi, che hanno già portato in casa la Formula 1. Il GP di Jeddah è stato l'ultimo tassello del "parco giochi grandi eventi", di un impegno sulle manifestazioni sportive (leggi anche: sport washing) che risale all'organizzazione della Race of Champions nel 2018 ed è passato successivamente per la Formula E: tempi in cui il diritto alla guida per le donne era ancora una conquista tutta da realizzare in concreto.

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A Liberty Media, il promoter del GP di Jeddah, stacca un assegno da decine di milioni di dollari a stagione, per un impegno rinnovato e di durata decennale.

Business globale e questioni culturali

Quando si tratta di valutare l'investimento sull'intero giocattolo della Formula 1, però, Helmut Marko avvisa dell'opportunità o meno di un passaggio di mano.

L'offerta - trapelata nella sua entità come nell'interesse del fondo sovrano saudita - "dimostra che la F1 piace e dimostra il valore della categoria", spiega Marko in un'intervista a RTL. 

Alla premessa, segua la postilla: "Però, non credo che sarebbe positivo se la proprietà andasse in un paese così diverso per cultura rispetto alle sedi dove si corrono gran parte delle gare". Un baricentro che resta europeo perché 9 gare su 23 sono nel Vecchio Continente, tuttavia si ragiona di business con interessi assolutamente globali.

"Più in generale, mettiamola così: si tratta di aspetti commerciali ed è meglio che siano gestita da qualcuno che incontra i normali standard delle corporate", spiega Marko la propria posizione contraria a un cambio di proprietà da Liberty a un soggetto quale potrebbe essere un fondo saudita.

Sbaglia la FIA a imbavagliare i piloti

Marko ne ha anche per la FIA e le restrizioni imposte ai piloti nella libertà di commentare temi di carattere politico o religioso, nell'arco dei week end di gara. Un intervento di stretta, di censura salvo iniziative concordate dai piloti con la Federazione. 

"L'evoluzione imposta è chiaramente sbagliata. I piloti sono ciascuno cittadini responsabili, sulla scena pubblica, che sanno cosa e come devono esprimersi. Siamo in una società in generale democratica e tutti possono esprimere la propria opinione", l'idea dell'advisor Red Bull.


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