La presentazione della SF-23 a Fiorano ha galvanizzato i tifosi. Tutto l'ambiente percepisce come la pressione per le aspettative sul 2023 vada usata come spinta per tornare a vincere
Altissima pressione tra Maranello e Fiorano in questi giorni di innamoramento collettivo per la nuova SF-23. Non ci sono dubbi: la Ferrari ha stravinto il GP delle presentazioni. Quella andata in scena nel giorno di San Valentino è la rappresentazione plastica di una passione senza confini per il Cavallino. Quando ci sono in ballo i sentimenti, quando a parlare è il cuore, il popolo della Nazionale Rossa ha pochi eguali. Questa è la storia di un amore che ogni anno rinasce proprio in questo periodo, regalando pulsioni da vero flirt. L’arrivo di una nuova Rossa è sempre un evento molto particolare, ma stavolta lo è stato anche ora di più. L’abbraccio dei tifosi lungo la pista di Fiorano ci proietta già in una dimensione campionato sulle ali di un entusiasmo che da tanti anni non si vedeva.
La Ferrari si presenta in tutta la sua bellezza e si dà un target inequivocabile: vincere. Lo hanno ripetuto tutti nel giorno della presentazione quasi a simboleggiare un taglio netto con il passato, quando la cautela era quasi una parola d’ordine. Già, vincere. Da sedici anni un pilota della Ferrari non diventa campione del mondo, da quindici stagioni la Scuderia non conquista il Mondiale Costruttori. Vincere non è affatto scontato.
Ora arriva la sfida più difficile. Dalle parole si deve passare ai fatti. E questo è il passaggio più complicato. I test della prossima settimana potranno consentire di tirare un primo sommario bilancio delle forze in campo e fornire una prima valutazione.
La SF-23 è una evoluzione estrema e raffinata della F1-75 che nella passata stagione era partita alla grande nel Mondiale, prima di smarrire la rotta nella seconda parte della stagione quando Red Bull ha preso il largo conquistando il titolo a mani basse. Affidabilità, mancato sviluppo, errori nelle strategie sono stati una spina nel fianco per una squadra che si è ritrovata a lottare nelle posizioni di altissima classifica dopo anni di batoste e pane duro.
«Siamo qui per vincere», dice Fred Vasseur alla sua prima stagione da team principal del Cavallino. Tocca a lui risolvere le magagne, prendersi gli oneri e gli onori. Un ruolo scomodo, una panchina che spesso traballa. Ma ora è il momento delle promesse e del consenso. Per i giudizi c’è tempo.
Si riparte dalla seconda piazza dello scorso anno e l’alternativa è una soltanto: fare meglio, provando a giocarsela fino in fondo. Sono ormai troppe le stagioni in cui la Ferrari esce dalla scena della corsa per il titolo già in estate. Arrivare a lottare per il titolo all’ultima curva dell’ultimo Gp diventa ora imperativo categorico per questa squadra amata come nessun’altra nel mondo.
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