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Borsino F1, Ferrari in rialzo

Con i motori fermi per la pausa estiva, vediamo assieme con quale prospettive le squadre affronteranno la ripresa

Borsino F1, Ferrari in rialzo

Mario DonniniMario Donnini

8 ago 2023

Con il Gran Premio del Belgio e il susseguente periodo di vacanza della F.1, le nuove quotazioni del Circus subiscono ulteriori ritocchi e cambiamenti, pur all’interno di un panorama stabile quanto a leadership. Davanti a tutti, incontrastati, restano Max Verstappen e la Red Bull, anche se dietro l’accoppiata più bella del mondiale si rifà largo la Ferrari, la quale a sorpresa, sulla pista più difficile e probante, ha evidenziato ottime qualità della SF-23 evoluta e un premiante stato di forma per il suo primo pilota Charles Leclerc. E non finisce qui, visto che le novità sono anche altre, alla voce comprimari. Ma andiamo con ordine, nella rassegna borsistica.

In rialzo

Stavolta la Ferrari batte un colpo e lo fa bello forte, con una SF-23 molto a suo agio sui saliscendi e sui curvoni spietati di Spa. E questo è un gran bel segno e anche un meritato premio per il lungo e costante lavoro di evoluzione fatto dal team, per cercare di risollevare le sorti di una monoposto nata non benissimo. Tutto ciò, nelle parole dello stesso Fred Vasseur, fa ben sperare, tanto da individuare un target attuale di campionato nella seconda posizione Costruttori, subito dietro alla imprendibile e forse imbattibile Red Bull. L’AlphaTauri alla vigilia di Spa era in rialzo grazie all’ingaggio di Ricciardo, che ha corso a partire dall’Hungaroring, ma dopo la gara belga il trend positivo prosegue, curiosamente, grazie al decimo posto ottenuto nel Gp dal bravissimo e coriaceo Yuki Tsunoda, apparso in gran forma, aggressivo e esente da errori. La stessa McLaren, specie nella Sprint Race con il sorprendente Oscar Piastri, conferma la crescita, la consistenza e anche la capacità pura di performance, a testimonianza del cammino virtuoso intrapreso grazie all’opera profonda di evoluzione della MCL60, supervisionata e fortemente voluta dal team principal Stella.

Stabili

La Red Bull resta stabilissima: prima era, prima è, prima sarà. La Mercedes si conferma monoposto onesta, spesso in evoluzione, ma niente più. Se viaggia sovente nelle zone nobili, è soprattutto perché a guidarla è Lewis Hamilton, la vera rivelazione dell’anno quanto a combattività e determinazione. Qualità tali da offuscare totalmente, almeno ad oggi, il pur bravo compagno di squadra George Russell, in questo momento assai ridimensionato rispetto ai picchi dello scorso anno, mentre la nera belva di Toto Wolff ruggisce senza spaventare come una volta. La Williams a Spa non ha fatto sfracelli e pazienza. Resta l’ottima impressione destata a più riprese da Alexander Albon, il quale rimane il vero punto fermo del team e la punta di diamante per le prossime gare, nelle quali dovrebbe confermare i buoni risultati già conseguiti fino a oggi. La Haas ondivaga e discontinua era e tale resta. Forte o debole, sorprendente o anonima a seconda della pista di turno. A Spa, sinceramente, lo spettacolo offerto è stato decente ma non entusiasmante e quindi, magari, sarà per la prossima.

In calo

La Alpine sta facendo piazza pulita alla voce dirigenti e plenipotenziari, ma le prestazioni della A523 continuano a non stupire. E anche tra i piloti serpeggia l’inquietudine, con Ocon che continua ad essere messo meglio di Gasly, anche se nessuno dei due ha veri motivi per accennare a sorridere... La Alfa Romeo-Sauber offre qualche interessante sprazzo prestazionale, ma poi quando c’è da stringere e raccogliere, di fieno in cascina ce n’è poco o niente. In ogni caso lo stesso Bottas promette da Zandvoort in poi di mettercela tutta assieme a Zhou per dare un senso a un’annata per ora avara di momenti memorabili. In Aston Martin le feste e le facce meravigliate delle prime gare non si vedono più, perché i contender sono cresciuti mentre la monoposto racing british green al momento sembra essersi plafonata, togliendo brio e spunto allo stesso Alonso. Vedremo se nelle restanti gare un colpo di coda evolutivo basterà per tornare ai non antichi splendori.

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