Che sorpresa il Docu-Film sull'Andrea Moda!

Che sorpresa il Docu-Film sull'Andrea Moda!

Sembra un film misto a una favola e invece è una storia vera...

28.10.2023 15:45

Una grande sorpresa, questo “Andrea Moda, la scuderia più folle di sempre”. Anzi, la rivelazione dell’anno in termini di docu-film racing oriented. Un “Drive to Survive” de noaltri, in salsa marchigiana ma con una filigrana lucente di passione, buon gusto, ironia e la meravigliosa capacità di andare al cuore delle cose, per un totale di due ore e diciassette minuti semplicemente stupendi.

Massimiliano Sbrolla, Giordano Viozzi e Cristiano Coini sono riusciti alla grande nell’impresa di creare un F.1 movie sulla storia dell’Andrea Moda Formula, il team marchigiano che ballò una sola estate nel mondiale 1992, rendendosi protagonista di vicende rocambolesche, mai viste e tali da passare alla storia della F.1. Compresa la stupefacente qualificazione del pilota Roberto Moreno al Gp di Montecarlo. E poi c’è il cast, da produzione mainstream. Stefano Domenicali, Ceo di Liberty Media per la F.1, Nigel Mansell, Ivan Capelli, Roberto Moreno e Perry McCarthy, piloti dell’Andrea Moda, quindi Ercole Colombo, Antonio Tamburini, Franco Scandinaro e il giornalista Franco Panariti, già Direttore di Rombo in veste di garante e collante tra il mondo della F.1 e quello dei sogni diventati realtà dei tre artefici dell’opera, ora fruibile in pay per view al seguente link: https://vimeo.com/ondemand/andreamoda

E su tutti c’è lui, Andrea Sassetti, il discusso patron dell’Andrea Moda, ragazzone partito dal nulla, nato a Monte San Pietrangeli vocabolo San Rustico, in provincia di Fermo, e assurto in men che non si dica ai fasti della F.1, rilevando la Coloni a fine 1991. Certo, ben diverso dalla delicatezza spirituale di un terziario francescano, Andrea brilla nel racconto per la capacità con cui si sa tenere al centro del ring senza esagerare, suscitando curiosità, empatia e simpatia. E soprattutto contribuendo alla riscoperta di una mini-epopea bellissima e inattesa. Sviscerando anche i suoi tantissimi test al volante delle Coloni e delle Andrea Moda, oltre che raccontando tutta la sua ascesa, da volenteroso ragazzotto che comincia a far effettuare tagli di pelle per il settore calzaturiero a imprenditore di un marchio, appunto l’Andrea Moda, dalla progressione irresistibile, visti gli immediati e inattesi guadagni, che finiscono appunto col proiettarlo nel dorato mondo della F.1. Insomma, chiamarlo docu-film è pure poco, perché il girato sembra tanto l’anello mancante di un bellissimo film ispirato alla più agrodolce delle commedie all’italiana.


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