Dalla Ferrari alla Mercedes: quando la Formula 1 "va dal dottore"

Dalla Ferrari alla Mercedes: quando la Formula 1 "va dal dottore"© Getty Images

In attesa di vedere le nuove livree e le nuove monoposto di tutti i team per il Mondiale 2024 proviamo a fare un check-up a tutte le scuderie, evidenziandone problemi e vulnerabilità

Carlo Vanzini

17.01.2024 13:04

Mercedes

Per certi versi è la più attesa. Ha fallito per due stagioni consecutive, dopo 7 anni di dominio, sposando una filosofia di macchina dimostratasi fallimentare, ma difesa tanto da ripresentarla più o meno uguale lo scorso febbraio. A Hamilton è venuta l’orticaria e a farne le spese è stato il direttore tecnico Mike Elliott. James Allison è una garanzia e quindi c’è grande fiducia anche se le novità introdotte la passata stagione non sempre hanno funzionato come da aspettative. C’è curiosità per vedere le forme della W15. I piloti hanno due anni di contratto, quindi sereni, poi l’umore dipenderà molto dalle prestazioni.

Ferrari

Silenzio e lavoro, lavoro e silenzio. È questa la ricetta per una squadra che il 13 febbraio si presenterà molto, ma molto più low profile del giorno di San Valentino di ormai un anno fa. Nessuno parla (ufficialmente) chi lo fa dimostra ottimismo, ma con cautela. Troppo bruciante l’avvio 2023 e si sente ancora l’odore del fallimento rispetto alle premesse. Fa ben sperare il finale in crescita, la squadra che forse, dopo Red Bull, ha raccolto più certezze e prestazioni. L’obiettivo non può essere diverso da quello di mettersi in corsa per il mondiale, si chiamasse Prinz sarebbe diverso, ma chiamandosi Ferrari è un obiettivo d’obbligo. Sulla carta si tratta di una missione impossibile e l’asticella è fissata sul migliorarsi e perfezionarsi, poi saranno le prime gare a dirci dove si potrà trovare e quindi a quale frase appellarsi: dai che è l’anno buono o vinciamo l’anno prossimo. Vasseur è un ottimo timoniere restano in sospeso i rinnovi dei due piloti o almeno a oggi lo sono ancora, ma tutto sotto controllo. Al di là dell’essere Ferrari e quindi costretta a vincere l’obiettivo minimo è essere stabilmente seconda forza.

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