L'addio di Hamilton in chiave 2025 per Wolff è stato un fulmine a ciel sereno, ma prima c'è da affrontare insieme la stagione 2024: Mercedes dovrà dimostrare netti passi avanti sia da un punto di vista tecnico che tattico, per poi poter tornare a guardare al futuro con fiducia
Se ad inizio 2022 ci avessero detto che la Mercedes avrebbe sbagliato due macchine di fila, probabilmente non ci avremmo creduto. Eppure è successo, con due modelli lontani dall'essere ciò che Mercedes si aspettava fossero, due modelli che portano a raccontare questo biennio, almeno da un punto di vista tecnico, come un tutt'uno.
Facciamo un passo indietro al 2022. Mercedes sbaglia concettualmente la macchina, ma al di là delle coraggiose forme "zero pod", a risultare fatidica alla W13 è la completa sottovalutazione del fenomeno del porpoising, che prende completamente alla sprovvista la squadra. Il potenziale immaginato per la W13, dunque, è destinato a rimanere su carta: la vettura è stata pensata per girare molto bassa a livello di altezze da terra, ma sono altezze letteralmente impossibili da mettere in pratica proprio per via del fenomeno del "delfinaggio". Ne esce una monoposto costretta a girare ad altezze ben superiori rispetto a quanto immaginato, altezze che la allontanano definitivamente dal quadro prestazionale immaginato, anche perché con le altezze anche le regolazioni a livello sospensivo vengono stravolte e la W13 si ritrova ad essere un progetto ben lontano da quello che avrebbe voluto.
La W14 nasce allora con prospettive opposte, ovvero trovare prestazione con altezze piuttosto alte. Qui però c'è un altro errore di valutazione da parte dei tecnici Mercedes: gli interventi regolamentari in chiave 2023 (sostanzialmente un irrigidimento del fondo, evoluzione della TD039 introdotta nell'estate 2022) consentono altezze molto ridotte rispetto a quelle del 2022, e questo sorprende nuovamente Mercedes, che pensa invece ad una macchina con altezze da terra superiori al consentito. Questo significa che girando tendenzialmente più alta rispetto a quanto concesso e quanto possibile, si ritrova a generare meno carico della diretta concorrenza. In poche parole, se la W13 del 2022 era stata un progetto sin troppo ambizioso a livello di altezze da terra, la W14 del 2023 risulta un modello sin troppo conservativo nella stessa area: obiettivi dunque ripetutamente sbagliati in sede di progettazione, con inevitabili risultati deludenti sul piano sportivo.
Dalla primavera 2023 parte dunque il processo di conversione ad un modello ispirato alle forme della Red Bull, con il primo pacchetto di novità che cambia la direzione dello sviluppo introdotto a Monaco. Questo perché "abbassare" e basta non è una soluzione possibile: la macchina è pensata in maniera troppo diversa e questo impone ripercussioni anche sull'importante assetto meccanico, pensato per altre caratteristiche, a partire dalla rigidezza. Non a caso, con la nuova carrozzeria e la nuova ala anteriore di Monaco cambia pure la sospensione anteriore, che apre nuove strade dal punto di vista meccanico, con un comportamento anti-dive più accentuato.
Le modifiche sulla W14 andranno avanti per buona parte dell'anno, ma non risolveranno mai del tutto i difetti di progetto, segnato da limiti evidenti. Il posteriore, per fare un esempio, resta ballerino (colpa di un anteriore fin troppo preciso) per buona parte del campionato, e solo con il nuovo fondo di Austin la situazione pare complessivamente migliorare. Tuttavia la W14 resta un progetto piuttosto critico anche per gli stessi ingegneri, dal momento che è una macchina molto complessa nella messa a punto: non a caso il team è tra quelli più attivi nelle libere e più chiamato ad intervenire tra una sessione e l'altra per trovare il quadro, situazione che si complica nei weekend sprint. Basti pensare alle due gare di Austin e Interlagos, molto vicine tra loro ma con una Mercedes agli antipodi: in America la W14 gira molto bassa (e infatti Hamilton verrà squalificato) ma trova un ottimo comportamento generale, soddisfacendo entrambi i piloti; in Brasile invece la squadra si pone su altezze da terra troppo alte (figlie della paura di essere nuovamente squalificati, come in Texas) e vive uno dei peggiori weekend dell'anno, con una macchina completamente fuori dalla finestra di funzionamento, per di più sulla pista delle vittoria, probabilmente illusoria, di Interlagos 2022.
Una macchina dunque troppo "diva", con svariate problematiche da risolvere in chiave 2024. La W15 sarà una vettura nuovamente figlia della direzione tecnica di Allison, che ha seguito fino ad un certo punto il processo di sviluppo della W14, e sul modello 2024 ci sono obiettivi e speranze. Gli obiettivi sono risolvere la lunga sequenza di difetti della W14, a cominciare, oltre che da altezze da terra di progetto finalmente centrate, dal comportamento nelle curve lente ed in trazione. La nuova macchina dovrà finalmente rappresentare una base solida per la competitività generale, senza gli eccessivi alti e bassi visti negli ultimi due campionati, allargando pure la finestra di funzionamento. Da questo punto di vista, la squadra spera di risolvere alcuni difetti sul giro secco, situazione nella quale spesso la vettura ha faticato a trovare la giusta finestra di temperatura, aspetto meglio controllato invece sul passo gara (e infatti la Mercedes 2023 è andata meglio in gara che in qualifica).
Sulla W15 non è escluso che possa vedersi un nuovo telaio, il cui nuovo disegno permetterebbe di battere altre strade da un punto di vista aerodinamico, ma ciò che è certo è che la ventura W15 farà da base pure alla monoposto del 2025: l'imperativo della monoposto 2024 è dunque quello di essere sufficientemente competitiva da rendere logico uno sviluppo costante fino a buona parte del 2025, perché se si rivelasse nuovamente troppo difettosa la squadra potrebbe incredibilmente decidere di tirare i remi in barca per scommettere completamente sulla rivoluzione regolamentare del 2026.
Allison ed il biennio Mercedes: "Troppo tempo prima di cambiare"
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