L'addio di Hamilton in chiave 2025 per Wolff è stato un fulmine a ciel sereno, ma prima c'è da affrontare insieme la stagione 2024: Mercedes dovrà dimostrare netti passi avanti sia da un punto di vista tecnico che tattico, per poi poter tornare a guardare al futuro con fiducia
Il Lewis Hamilton versione tester di inizio 2022 ha lasciato il posto ad un Hamilton che, pur nei limiti di una macchina non in grado di vincere, ha chiesto ed ottenuto determinate caratteristiche a livello di guidabilità, riproponendosi veloce e talmente in forma da chiudere terzo nel campionato Piloti 2023 (risultato tutt'altro che banale, con la W14). George Russell invece, dopo il buon inizio di 2022 e la prima vittoria della carriera, si è fatto prendere in contropiede dalla situazione deludente e dal ritrovato Hamilton, che lo scorso anno lo ha letteralmente surclassato sul piano numerico. Nell'ultimo campionato George è parso falloso e nervoso, molto più incline all'errore rispetto al mondiale precedente, per una serie di fattori che include certamente anche la frustrazione per risultati ben al di sotto delle aspettative.
Come rendimento i piloti a Brackley e Brixworth non sono un problema, ma non devono diventarlo in virtù della situazione che si è andata a creare con l'annuncio di Hamilton in Ferrari a partire dal 2025. La convivenza l'anno scorso si è complicata più per errori del muretto che per il rapporto tra i due piloti, rimasto molto buono. E' su questa linea che si dovrà lavorare, nella consapevolezza che come avviene sempre con un pilota destinato a lasciare, le soluzioni del futuro (soprattutto nella seconda parte dell'anno) che vengono testate nelle libere verranno provate dal solo Russell. In questo senso per la Mercedes perdere l'esperienza di Lewis è un male, ma come ha detto Wolff "il cambiamento equivale ad un'opportunità". Così, mentre Toto si è già attivato per cercare il sostituto di Lewis, preparerà con Hammer la dodicesima stagione insieme, l'ultima: è una storia che merita un lieto fine.
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