Liberty Media, dopo F1 le mani anche sulla MotoGP

Liberty Media, dopo F1 le mani anche sulla MotoGP© LAT Images

Secondo fonti accreditate, l'operazione di acquisizione della Dorna da parte di Liberty Media potrebbe concretizzarsi ed essere annunciata a giorni

Fabiano Polimeni

28.03.2024 ( Aggiornata il 28.03.2024 13:39 )

Formula 1 e MotoGP unite sotto un'unica proprietà. È lo scenario che si delinea, a un passo dall'annuncio, secondo le anticipazioni del Financial Times, che indica la prossima acquisizione da parte di Liberty Media della Dorna.

Un investimento dal valore di 4 miliardi di euro, quello in fase di trattative tra l'impero di John Malone - che ha nel campionato di F1 il business più importante - e la Dorna proprietaria del campionato di MotoGP, Superbike e Moto E.

Secondo le indicazioni del quotidiano finanziario, un annuncio di acquisizione potrebbe arrivare già nel corso della prossima settimana. 

MotoGP verso la "cura" F1

MotoGP che dalla Formula 1 ha già assorbito il format delle gare Sprint. Con un'acquisizione da parte di Liberty Media, la cura per l'incremento del valore del business è destinata a seguire altre strade già (con successo per i conti) esplorate in Formula 1. 

I 4 miliardi di euro, offerta indicata dal Financial Times sul tavolo della Dorna, andrebbero su un business che nel 2023 ha generato un fatturato di 483 milioni di euro, contro i circa 3 miliardi di euro della Formula 1. Nel 2017, invece, l'acquisizione della Formula 1 costò a Liberty Media un investimento da 8 miliardi di dollari e, oggi, parte fondamentale di un impero sportivo LM dal valore di oltre 18 miliardi di dollari.

Il ruolo dell'autorità garante per la concorrenza

Resta l'interrogativo sulle valutazioni degli organismi di controllo della concorrenza e del mercato, in Europa, in merito all'operazione di acquisizione prospettata: Formula 1 e MotoGP, vertici delle categorie del motorsport, controllate da un unico attore.

In passato, il tentativo di controllo da parte del fondo CVC di MotoGP (Dorna) e Formula 1 sollevò le obiezioni dell'antitrust in Europa e costrinse CVC a cedere la proprietà Dorna a Bridgepoint, da allora azionista di maggioranza con il 40% delle quote.


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