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Allison, Mercedes e un problema di correlazione: ecco dove migliorare

Il direttore tecnico spiega i (comuni) limiti dei modelli di simulazione in fabbrica e l'area specifica dove Mercedes non trova riscontro tra virtuale e realtà del comportamento della W15

Allison, Mercedes e un problema di correlazione: ecco dove migliorare
© Getty Images

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

28 mar 2024

Dal Bahrain all'Australia è stato un progressivo arretrare delle prestazioni. Veloce dapprima nelle libere, competitiva al venerdì e con temperature basse, la Mercedes che da Sakhir ha affrontato tre week end di gara - collezionando risultati ben al di sotto delle aspettative - si trova a dover fare il punto sui limiti del progetto W15.

Il cambiamento rispetto alla W14 c'è stato in più aree, dall'aerodinamica allo schema delle sospensioni. Non è stato finora sufficiente, però, a risolvere i limiti di una monoposto che a Melbourne ha espresso tutta la crisi Mercedes. Hamilton ritirato per problemi alla power unit, Russell fuori per incidente. 

Verso un GP del Giappone sulla carta difficile

La ripartenza avverrà su un circuito che rappresenta il massimo banco di prova della prestazione aerodinamica in curva. Suzuka potrebbe essere un appuntamento critico per la W15, sulla base di quanto visto in Arabia Saudita nel settore più veloce, dove Hamilton faticava a reggere il passo della McLaren.

Uno dei limiti del progetto W15 è nelle indicazioni differenti che i tecnici si ritrovano tra l'ambiente virtuale delle simulazioni e la realtà della pista.

James Allison ha ammesso un limite che, in realtà, relega a "problema comune" a molte squadre.

La correlazione dei dati è un problema, sì

"In termini molto semplici, sì ci sono sempre problemi di correlazione dati, ogni anno e per tutte le squadre. Ci saranno sempre questi problemi tra ciò che vedi in fabbrica e in pista", spiega il direttore tecnico.

"In fabbrica hai una versione ridotta della realtà, non è la stessa cosa che girare davvero con una macchina in pista, in condizioni reali, con l'asfalto vero e tutte le relative complessità e infinità di dettagli. Hai dei modelli semplificati in fabbrica e sono davvero potenti per indirizzarti in una direzione o l'altra, però tutti questi modelli hanno i loro limiti e problemi di correlazione.

Modelli di simulazione da migliorare 

In larga parte, i modelli che abbiamo a disposizione, gli strumenti di simulazione, sono incredibilmente buoni nell'orientarci alla ricerca di prestazione sul giro. Però, il diavolo si nasconde nei dettagli e, nello specifico, nella  particolare area del bilanciamento che ha la macchina tra alte e basse velocità.

Possiamo migliorare in quest'area dei modelli di simulazione, perché è qui che abbiamo delle differenze tra ciò che stiamo vedendo in pista e quanto registriamo in fabbrica, in ambiente virtuale".

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