GP Miami: i 5 temi del fine settimana

Al GP numero 110 della carriera Lando Norris ha finalmente rotto il ghiaccio, trionfando davanti ad un Verstappen sinceramente contento per l'amico, a patto "che non diventi un'abitudine". Ferrari aspetta gli aggiornamenti, Magnussen rischia

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06.05.2024 ( Aggiornata il 06.05.2024 11:18 )

Paradise Beach

Doveva essere l’ultima sfilata di Adrian Newey, invece è diventata la prima volta di Lando Norris. E pure la prima volta di Andrea Stella da team principal, a circa 16 mesi dalla nomina in quel ruolo. Poteva essere l’ennesima passerella di Max Verstappen, ma una safety car benedetta ed una McLaren MCL38 rivitalizzata dagli aggiornamenti l’hanno pensata diversamente. E dopo 110 tentativi, anche Lando Norris ha pensato che la lunga attesa dovesse finire.

Così, in un solo colpo, Lando Norris ha riconsegnato a Nick Heidfeld il record in solitaria di maggior numero di podi e di maggior numero di secondi posti senza vittorie. Il primo successo se lo è preso in una domenica in cui sì, la safety car gli ha dato una mano, ma che lo aveva messo di fronte ad un confronto alla pari alla ripartenza: gomma dura per lui e Max, con l’olandese con a bordo pneumatici di appena 4 giri più vecchi. E se sul traguardo Lando ci è passato con 7”6 di vantaggio, è tutto merito suo e di una macchina che adesso fa sognare, a Woking ma non solo. Perché ha saputo andar forte sempre, tranne che con la mescola soft in qualifica, e su una pista che pro McLaren, almeno sulla carta, non era. La vettura papaya soffriva nelle curve lente e negli allunghi, perché non aveva carico “efficiente”: ovvero era capace di sviluppare un ottimo livello di forza verticale, ma poi la pagava a caro prezzo in rettilineo. A Miami non è stato così, e potrebbe essere un guanto di sfida lanciato alla Red Bull e Max Verstappen, i quali restano comunque, bene ricordarlo una volta di più, i favoriti.

Però adesso si apre uno scenario nuovo, in questo mondiale. Perché Max ed il suo team hanno capito che non possono più passeggiare, perché la Ferrari dovrà obbligatoriamente rispondere, perché Lando si è tolto finalmente quell’ansia della prima vittoria che può frenare più di quanto si possa pensare. E adesso, a mente “sbloccata”, ecco che un pilota già fenomenale sul passo gara può fare uno step in più, proprio perché libero dall’ansia di una prima volta che sembrava non arrivare mai.

Quella prima volta è arrivata, insieme appunto ad Andrea Stella. Uno che l’anno scorso si è trovato a ricostruire sulla base di un progetto che era nato sbagliato e che prometteva disastri, se solo fosse stato portato avanti. Andrea ha ricostruito ma per prima cosa ha blindato i suoi piloti, Piastri e Norris. Il primo resta da sgrezzare, il secondo potrebbe essere definitivamente sbocciato. E lo ha fatto con quella McLaren che per la sesta stagione se lo culla tra le mura di Woking: “Io ho creduto in loro e loro hanno creduto in me, ecco perché sono rimasto alla McLaren”.

È una bella storia, quella di Lando Norris e la McLaren. Non si sono lasciati nei momenti di “down”, quando le cose non andavano bene. E ora si godono insieme i momenti di “up”, quelli felici. I saggi dicono che non bisogna dare i nostri momenti migliori a chi non ci starebbe accanto nei nostri momenti peggiori. Ecco, da questo punto di vista Lando e la McLaren hanno saputo scegliersi e riconoscersi come anime affini, in un processo di crescita andato avanti fino a ieri, quando la bandiera a scacchi di Miami ha portato loro in paradiso, dove Gil de Ferran avrà sicuramente apprezzato la dedica. Il mezzo per arrivarci, al paradiso, è stata una McLaren rivoluzionata (pacchetto completo per Norris, metà delle novità per Piastri, che avrà tutto il pacchetto per Imola), la quale ora sogna di essere protagonista per tutto il mondiale. Intanto però meglio fermarsi un attimo alla Florida e gustarsi il panorama, perché merita: da oggi, per Norris e la McLaren, c’è uno spicchio di spiaggia da portare nel cuore. Non si chiama Miami Beach, ma Paradise Beach, la Spiaggia del Paradiso. Ed è un ricordo che non se ne andrà mai via dal cuore.

Norris: "Giornata che ricorderò per sempre"

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