GP Monaco, i 5 temi: dal piccolo principe Charles alla delusione Red Bull

GP Monaco, i 5 temi: dal piccolo principe Charles alla delusione Red Bull© Getty Images

Leclerc è riuscito a coronare il sogno di una vita con una Ferrari bellissima, mentre la Red Bull si è riscoperta molto debole sul fronte meccanico; ancora sorrisi per la McLaren, primi punti per Albon e Gasly

27.05.2024 11:10

“Coppa Mercedes”: non c’è partita

All’alba di questo mondiale, quando la Red Bull sembrava ancora imprendibile e la Ferrari una solida seconda forza, era venuto il dubbio che la lotta per il terzo posto tra i Costruttori potesse diventare una disputa tra tre delle quattro motorizzate Mercedes. Tolta la Williams, Mercedes, McLaren e Aston Martin sembravano poter dire la loro per il gradino più basso del podio tra le squadre, ma la realtà ad un terzo di campionato è molto, molto diversa.

Dopo 8 GP si registra una Aston Martin dispersa, una Mercedes che si riduce a fare prove di comparazione anche su una pista critica come quella di Monaco ed una McLaren che, invece, è in totale “fuga” nella “coppa Mercedes”. Non ce n’è, in questo momento: il team papaya fa parte del giro dei più nobili insieme a Red Bull e Ferrari, mentre Mercedes e Aston Martin si stanno rassegnando ad una viaggio probabilmente in solitaria nell’arco del campionato, che le vedrà alla fine al 4° e 5° posto tra i Costruttori.

La classifica dice McLaren 184, Mercedes 96, Aston Martin 44. Ma non è la graduatoria, ora, a fare la differenza. Le differenze, enormi, sono quelle che si vedono in pista: la AMR24 è nuovamente vittima della sua idiosincrasia a far funzionare subito gli aggiornamenti, ed a Monaco, sulla pista dove l’anno scorso aveva sfiorato il successo, non è stata nemmeno in grado di raggiungere il Q3. La Mercedes continua a fare prove di comparazione, mentre la McLaren ha aggiunto un altro tassello alla sua risalita tecnica.

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Mercedes aggiornata ma lontana dai primi

Mettiamo da parte la Aston e partiamo da Mercedes: a Monaco si sono presentati con una nuova ala anteriore, e sono andati avanti con prove comparative tra Russell, con a bordo l’ala nuova, ed Hamilton, che ha girato con quella vecchia. Dopo tre sessioni di libere con ala diversa, in Mercedes si è deciso di proseguire con Russell con l’ala nuova nonostante fosse presente in un unico esemplare: una decisione non priva di rischi, perché senza ricambi in caso di danno (con conseguente montaggio di un’ala di specifica differente), la squadra avrebbe violato il regime di parco chiuso, con esclusione dalle qualifiche del sabato. Si ricorderà quanto sia stata chiacchierata la prima versione di ala anteriore della W15, con un originale flap superiore: le critiche si sono presto spente una volta compresa la scarsa competitività della vettura, e ora la stessa Mercedes pare intenzionata ad abbandonare quel disegno in nome di un’ala più tradizionale.

La versione montata da Russell a quanto pare non dà netti vantaggi cronometrici, ma è parsa offrire più confidenza al pilota, un fattore importante in generale e soprattutto a Monaco. Su una macchina che sta facendo fatica a trovare equilibrio tra anteriore e posteriore, anche questo potrebbe aiutare, fermo restando che servirà un’altra verifica: perché a Monaco il bilanciamento della macchina è chiaramente indirizzato dalle specifiche del circuito, sarà su piste dove l’equilibrio è più difficile da trovare che si vedranno fino in fondo gli eventuali pregi di questo alettone.

Nel caso della McLaren, invece, sono arrivate ulteriori certezze. Dopo aver aggiustato anche le curve a bassa percorrenza, alla squadra non restava che compiere un ulteriore passo in avanti sulle curve più lente in assoluto, tipo quelle di Monaco, dove la tenuta è principalmente meccanica. La meccanica della MCL38 non sembrava così eccelsa dopo la giornata di venerdì, ma il team ha saputo lavorare individuando una strada che è stata remunerativa, tanto che le vetture di Piastri e Norris sono state serissime candidate alla pole position. È una nota più che positiva per il team di Woking, che nell’aspetto meccanico aveva l’ultimissima debolezza del suo progetto mentre ora ha trovato un'ulteriore conferma dell’ottimo lavoro che stanno portando avanti. Tant’è che oggi, dopo un terzo di campionato, la “Coppa Mercedes” vale alla stregua di un contentino, perché il team ha capito, probabilmente, di potersi permettere ben altre ambizioni.

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