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È la crisi del messicano che crea incertezza nel Costruttori e nel line-up 2025
18 lug 2024
Piaccia o non piaccia, se a metà mondiale 2024 vale ancora la pena seguire la stagione di Formula Uno ed emozionarsi per essa, è soprattutto grazie a “Checo” Perez. Ossia alla sua crisi. Sì, alla mancanza endemica di risultati che dopo un ottimo inizio di campionato lo sta attanagliando. Tanto da proiettare gelide ombre sulla praticabilità della riconferma che aveva ottenuto a fine primavera per l’anno prossimo in seno alla Red Bull - più per budget che per meriti, sia chiaro -, e perfino sulle possibilità di completare l’annata in corso nelle file del drink team, visto che sembra non esserci limite alla serie nera in cui è sprofondato. Semplicemente, adesso come adesso lui la RB20 non la sopporta e viceversa, mentre Max Verstappen a parità di macchina sul piano dell’efficacia e del puro punteggio sta letteralmente dominando il mondiale conduttori.
Il paradosso in corso
Tanto che ormai si è arrivati a un paradosso sempre più clamoroso. Se il campionato è ancora aperto e se il mercato piloti ha ancora un senso, è tutto merito di Sergio Perez. In effetti il messicano e la sua crisi rendono vulnerabile la Red Bull tra i Costruttori e tutti i competitor possibili e immaginabili, leggi McLaren, Mercedes e Ferrari, dicono che i giochi non sono fatti, perché la Red Bull è vulnerabile per via di Sergio Perez.
E il mercato? Be’, quello ancor di più. L’unico posto davvero liberabile tra i top team è quello di Perez. Ne sa qualcosa Sainz, le cui quotazioni sono sempre alte anche se lo spagnolo fatica a trovare una sistemazione all’altezza del suo blasone. E la vera chance potrebbe dargliela proprio il declino di Perez. Lawson spera di prendere il posto di Ricciardo, il quale sfida Tsunoda che sogna ancora di sostituire Perez. In F.2 Hadjar, leader della classifica, ha lo stesso traguardo ideale, così come un altro membro della Academy Red Bull, il nipponico Iwasa, top driver della Superformula giapponese.
E tutti gli altri piloti della F.1 in cerca di realizzazione sognano il secondo sedile della Red Bull, mentre Helmut Marko è sempre più stufo di Perez e Ricciardo, rispettivamente in Red Bull e Racing Bulls.
Se Perez vince la prossima, mezzo circus va in depressione
Tanto che, proseguendo nel paradosso, vien proprio da pensare che se Perez improvvisamente si ridestasse dal torpore agnistico e vincesse il Gp d’Ungheria, tre quarti di Circus sprofonderebbe nella depressione più nera, perché i top team competitor non avrebbero più un mondiale da inseguire e i piloti più bravi in cerca di una buona collocazione un abitacolo cui ambire.
Morale della favola, in una situazione come questa, nel weekend che sta per arrivare seguite con molta attenzione cosa combinerà il messicano all’Hungaroring, perché tante, troppe cose dipendono ormai da lui.
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