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Marko, Red Bull e le occasioni mancate: Norris, Alonso e la PU Mercedes

Il manager austriaco in un podcast ha parlato di alcune trattative del passato non andate a buon fine: tra queste quella di una possibile fornitura della Pu Mercedes oltre che quelle con Norris e Alonso

Matteo NovembriniMatteo Novembrini

9 set 2024 (Aggiornato alle 13:44)

Il fascino del mercato piloti, o quello delle trattative in generale, sta anche negli accordi mancati. Intese saltate che avrebbero cambiato carriere, prospettive e che avrebbero fatto scrivere una storia diversa. Lo sa bene Helmut Marko, che ha parlato di alcune trattative non andate a buon fine per la Red Bull con Lando Norris, Fernando Alonso ed i motori Mercedes.

Norris e Alonso, andò così

Nel podcast The Inside Line, il manager austriaco ha rivelato come anni fa Lando Norris sia stato molto vicino al mondo Red Bull: "Era il 2018, eravamo in una fase avanzata delle trattative con Lando. Per lui avevamo pronto un contratto per farlo correre in Toro Rosso nel 2019. Tuttavia la McLaren scoprì i negoziati e fece valere la sua clausola". Andò proprio così: nel 2019 Lando debuttò in F1 con la McLaren.

Un altro dei grandi nomi arrivati vicini alla Red Bull è stato quello di Fernando Alonso. Era il 2008, ovvero nell'anno prima della rivoluzione tecnica che avrebbe portato la Red Bull sul tetto del mondo: "Nel 2008 portammo avanti delle discussioni con Fernando Alonso - ha proseguito Marko -, ma in quel caso fu lui a non prenderci sul serio e non se ne fece di nulla. Noi siamo orgogliosi dei due nostri campioni del mondo, Sebastian e Max".

F1 2024: il calendario

RB vicina alle Pu Mercedes

Piuttosto clamorosa anche la rivelazione sulla possibile fornitura Mercedes, poi saltata: "Nel 2014 avevamo un accordo verbale con Niki Lauda per avere la fornitura della power unit Mercedes, ma fu Toto Wolff ad opporsi all'accordo. Anni dopo passammo alla Honda, poteva essere un rischio ma in realtà avevo avuto informazioni riservate tramite la AVL su quando Honda stesse investendo nello sviluppo della power unit nei banchi prova dinamici. Dunque non fu un vero e proprio azzardo, anche se mi piace il motto 'senza rischi non c'è divertimento' e la decisione di puntare sul motore giapponese fa parte proprio di questo modo di fare".

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