Verstappen e l'esodo da Red Bull: avremmo potuto gestirlo meglio

Red Bull vive un 2024 di riorganizzazione profonda, dopo due stagioni nei quali altri pezzi importanti dell'area tecnica hanno scelto altri team. Max realista: impossibile costringerli a restare

10.10.2024 ( Aggiornata il 10.10.2024 17:31 )

Il suo futuro in Formula 1 ha chiaro come si svilupperà. Con Red Bull teoricamente fino alla scadenza contrattuale, poi un altro giro di giostra e stop alla carriera. Un nuovo contratto che potrebbe, però, arrivare prima del 2028 e con un team diverso.

L'orizzonte è quello del 2026, con Toto Wolff a inseguire il colpaccio e portare Verstappen in Mercedes con la prospettiva di una power unit dalle garanzie di competitività provate. Almeno sulla carta.

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Verstappen e i pregi della continuità

Max Verstappen ha in più occasioni parlato del proprio futuro e, adesso, intervistato da Motorsport.com, commenta le scelte di molti tecnici di primissimo piano, usciti da Red Bull. Se Jos Verstappen si è espresso in termini critici con Horner, per un team che perde pezzi importanti, Max si limita a commentare: "Beh, non abbiamo gestito la corsa troppo bene. Come ho sempre detto, avrei preferito che restassero tutti ma, alla fine, non puoi fermare le persone.

Se le obblighi a restare quando non vogliono più stare qui, se sono delusi o non ottengono tutto quello che vogliono, allora forse è meglio che raccolgano un'altra sfida altrove. Anche se, per la squadra nel suo insieme, sarebbe stato meglio fosse rimasto tutto com'era".

Red Bull, il collettivo più importante dei singoli

Da Newey a Wheatley, senza contare le uscite avvenute negli ultimi due anni, direzione Aston Martin nel caso di Dan Fallows, direzione McLaren con Rob Marshall. Molte le defezioni di rilievo come anche i tentativi di squadre rivali di convincere tecnici importanti a lasciare Milton Keynes. 

A loro il compito, anzitutto, di svoltare con le prestazioni della RB20, che a Austin si presenterà con importanti novità tecniche. "Ho fiducia nelle persone, che sanno cosa stanno facendo e ne hanno già dato prova. Altri team hanno ottimi componenti, non penso che sia questo il nostro problema attuale. Abbiamo solo imboccato una direzione sbagliata, era il momento di premere il tasto reset e procedere in una direzione diversa. Non solo 2 o 3 persone alla fine che fanno la differenza, è il collettivo".

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