A Interlagos la Rossa arriva sull'onda dell'entusiasmo e delle prestazioni mostrate a Austin e in Messico. La ripartenza da Las Vegas sul circuito più favorevole dei 3 conclusivi. I fattori centrali per vincere il mondiale
Ventinove punti ancora di distacco e quattro Gran Premi a disposizione, quelli che ha la Ferrari per agganciare e superare la McLaren nel mondiale Costruttori, per tornare a vincere un titolo iridato che manca dal 2008.
In media, sono 7,25 i punti da recuperare a ogni week end gara - ricordando la disponibilità dei punti aggiuntivi delle gare Sprint in Brasile e Qatar - perché l'obiettivo diventi realtà.
I fattori sui quali si deciderà il confronto vedono intrecciarsi più piani. C'è la prestazione della monoposto, c'è il "fattore pista" in grado di spostare marginalmente gli equilibri. Ci saranno gli episodi di corsa di un'altra partita iridata tra i piloti con il suo peso anche sul titolo Costruttori: quella tra Norris e Verstappen.
Ancora, va considerato il rendimento medio delle due coppie Leclerc-Sainz e Norris-Piastri. Da ultimo, la possibilità che in Ferrari si produca ancora uno sforzo per introdurre ulteriori novità tecniche in Qatar.
È un risultato alla portata della Rossa, quello del titolo Costruttori. Lo è diventato a partire da Austin, ovvero, dalla pista che ha certificato il passo in avanti della SF-24, tornata a essere una macchina di vertice, vincente e "da gara". Ovvero, che sul passo e la gestione gomme dà il meglio.
Se il GP degli USA doveva essere la prova del 9 sulla crescita, ha dato le conferme sperate. Il GP del Messico era atteso come un appuntamento favorevole, nel quale puntare al bottino pieno, una doppietta. Missione (quasi) centrata. Adesso di vola subito in Brasile.
Interlagos, per la tendenza vista nelle ultime due gare, impensierisce molto meno la SF-24 di quanto non potesse farlo prima della verifica di Austin e sul dato storico degli ultimi anni. Sulla carta sarà un circuito sul quale la SF-24 potrebbe giocare il jolly dell'ottima gestione gomme in gara. Le prestazioni mostrate a Austin nel primo settore e nel "guidato" di Città del Messico, dicono che sarà una sfida aperta.
Il lungo stop successivo, di 20 giorni, tra Interlagos e Las Vegas, preparerà alla volata del trittico Las Vegas-Losail-Abu Dhabi. In Nevada ci sarà un'occasione da cogliere per puntare al massimo risultato e su un circuito dove la flessibilità delle ali McLaren - pure orfana del "mini-DRS" - avrà minor peso specifico dopo gli sviluppi prodotti sulla SF-24 a Singapore. Las Vegas dovrà produrre il massimo bottino di punti a disposizione, per la Rossa.
Per chiudere il distacco già nelle prossime due gare, le più favorevoli tra le quattro restanti, alla Ferrari servirà recuperare mediamente 14,5 punti a ogni fine settimana sulla McLaren. Non è impossibile, perché un fattore decisivo nella sfida lo avrà l'altro confronto, quello Norris-Verstappen. Max attua una marcatura a uomo su Lando, in assenza di una Red Bull abbastanza competitiva per ambire alla vittoria. Una marcatura che, con 47 punti di margine nel mondiale Piloti, obbliga Norris ad alzare la posta in gioco al diminuire dei GP.
Già da Interlagos, un week end Sprint e un extra di punti in palio, si preannuncia un caldissimo confronto che potrebbe lasciare sul campo altri contatti, penalizzazioni o ritiri. Tutte variabili dal grandissimo impatto in questa fase del campionato.
Quanto al fattore di squadra, al contributo dei due piloti, McLaren deve ritrovare il miglior Piastri, reduce da due gare condizionate dal risultato in qualifica e con un pesante risultato di punti in Messico, appena 4 con l'ottavo posto.
Sulla corsa al titolo Costruttori della Ferrari, pare essere soprattutto l'incognita del GP del Qatar ad avere il maggior grado di imprevedibilità nell'esito. Sulla carta dovrebbe essere la pista più favorevole alla McLaren ma i valori di Zandvoort a fine agosto, oggi paiono essere molto meno estremizzati nelle differenze tra McLaren e Ferrari. Giocare sulla difensiva in Qatar, se le tappe in Brasile e Stati Uniti verranno colte per ridurre il distacco al classico "elettorale" "too close too call", porterebbe a un finale di campionato, ad Abu Dhabi, dove tutto resterebbe in gioco e deciso sul singolo piazzamento.
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